28 Novembre 2014

In manette padre e figlio usurai: concedevano prestiti applicando tassi fino al 136% – FOTO


Due pendolari dell’usura, padre e figlio, originari di della provincia di Napoli, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza al termine di un’indagine avviata appena due mesi fa, in seguito alla denuncia di una vittima, un commerciante montemurlese di abbigliamento finito nella rete degli aguzzini.
Padre e figlio, 55 e 27 anni, avevano concesso un prestito in denaro e merce, di circa 150 mila euro, chiedendo la restituzione della somma, talvolta in contanti, talvolta a mezzo di accreditamento poste-pay, con tasso d’interesse oscillante tra l’80 % ed il 136% annuo, minacciando l’uomo e i familiari in caso di mancata restituzione.
Quando le minacce di morte si sono estese al figlio, la vittima dell’usura ha trovato la forza per denunciare. I suoi aguzzini, di 55 e 27 anni, anch’essi commercianti di abbigliamento, per non dare nell’occhio avevano attivato una poste-pay a suo nome, e disponevano dei codici per prelevare il denaro che l’usurato era chiamato a restituire con interessi, pari a 4 mila euro al mese.

I due malfattori, domiciliati nella provincia partenopea, realizzavano una sorta di “pendolarismo usurario” giungendo saltuariamente in Toscana per gestire i loro loschi affari; ed è proprio durante quest’ultima loro trasferta che sono stati tratti in arresto al casello di Prato Ovest. La successiva perquisizione domiciliare in Campania ha permesso di trovare altre prove e sequestrare una pistola scacciacani (nella foto) utilizzata per le minacce. Le indagini sono tuttora in corso: gli indagati sono ritenuti responsabili di  molteplici episodi di usura avvenuti nel territorio provinciale, in danno di imprenditori in difficoltà economica. Ulteriori accertamenti patrimoniali, potrebbero portare al sequestro di beni per equivalente. L’inchiesta della Procura di Prato mira a scoprire eventuali collegamenti con la criminalità organizzata campana: i due arrestati avevano infatti dei finanziatori, su cui si stanno puntando gli occhi degli inquirenti.

D.Z.

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