Fanno discutere le parole di Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, in seguito all’inchiesta della trasmissione “Report” di Rai3 sui piumini d’oca, andata in onda domenica domenica 2 novembre. Al centro dell’inchiesta il tema dei maltrattamenti inflitti alle oche, ma non solo. Lo staff della giornalista Milena Gabanelli ha inoltre documentato come alcuni marchi della moda di lusso scelgono di delocalizzare la produzione, optando per manodopera a basso costo.
Durante il Milano Fashion Global Summit Bertelli ha risposto a una domanda in merito e ha preso come esempio il caso Prato. Ecco le sue parole: “Naturale che in un mondo globalizzato un’impresa cerchi risorse produttive con costi più contenuti, per esempio in Ucraina o Slovenia, e non si può impedirlo in un mercato liberale. Questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo. Lo stesso discorso vale per Prato, dove il popolo orientale ha trovato un’opportunità economica e l’ha sfruttata”.
E’ proprio vero che il diavolo veste Prada!
L’ignoranza di chi il potere non lo subisce, ma l’ha sempre gestito a sua immagine e somiglianza.
Il mercato lo decidono sempre i CONSUMATORI !. Non acquistiamo prodotti realizzati da chi produce infischiandosi dei diritti dei lavoratori, dell’etica commerciale e del rispetto degli animali. Il recente servizio di Report ha cercato di risvegliare le nostre “coscienze” e il nostro “cervello”. Facciamo restare, invenduta nei negozi, la merce prodotta con le caratteristiche sopra esposte.