5 Novembre 2014

Insetti nella pasta alle scuole elementari, bimba si sente male. La protesta dei genitori: “Non è la prima volta che succede”


Insetti nella pastina in brodo alle scuole Toscanini di San Paolo e alle Ammannati di Tobbiana. Dopo il fatto, accaduto ieri, una bambina di otto anni ha accusato dolori addominali ed è stata accompagnata in serata dai genitori all’ospedale perdiatrico Meyer, dove è stata dimessa con prescrizione di 4 giorni di riposo. Oggi i genitori delle Toscanini di San Paolo (dove ci sono sette classi di materne e 10 di elementari) si sono recati alla scuola per chiedere spiegazioni. “Non è la prima volta che ci sono problemi con la mensa – spiegano -. Già la scorsa settimana ai nostri bambini è stata presentata una fontina ammuffita e a settembre ci è stato riferito di mozzarelle celesti”. Due settimane fa un altro episodio, questa volta alle scuole Frosini: in questo caso nelle zucchine sarebbero stati trovati dei capelli.

“Ci siamo rivolti alla Asl che ha minimizzato – dicono i genitori – stiamo pensando di togliere i nostri bambini per una settimana dalla mensa per dare un segnale: occorrono maggiori controlli”.
A ricostruire l’accaduto è Paola Pancini, la direttrice amministrativa delle Toscanini. “Mi hanno chiamata le insegnanti e ho potuto vedere che in alcuni contenitori della pasta erano presenti degli insetti: come delle piccole formichine nel brodo. A quel punto abbiamo tolto la pietanza ai bambini e allertato il Comune: nel giro di un quarto d’ora è arrivata l’ispettrice del servizio refezione che ha preso un campione del cibo per le verifiche del caso. I genitori che fanno parte del Comitato possono venire ad assaggiare il cibo e anche da parte del Comune c’è massima attenzione”.

Alla scuola oggi era presente anche la dietista della Ristorart, l’azienda che ha in gestione la refezione scolastica per il Comune di Prato. “I controlli nel nostro centro cottura di Agliana sono settimanali e proprio ieri c’è stata un’ispezione del Comune – spiega Claudia Lo Conte -. Serviamo seimila pasti al giorno per le scuole del Comune di Prato e anche i genitori possono venire a verificare come lavoriamo. La pasta che è stata servita ieri è un prodotto di filiera corta: ha scadenza 2016, è arrivata il 3 ottobre e il giorno successivo è stata cucinata. Faremo altri accertamenti e partirà una lettera di richiamo al fornitore”.

“Siamo sicuri che nessun bambino ha mangiato del cibo contaminato – aggiunge Simone Monaco di Ristorart -. I nostri dipendenti che lavorano presso le scuole prestano grande attenzione durante la somministrazione. In questo caso gli insetti sono comparsi quando sono stati messi insieme la pasta e il brodo e i contenitori sono stati subito tolti”.
Sulla questione interviene Salvatore Crescitelli, esponente di Forza Italia e padre di una bambina che frequenta le Mascagni. “Non solo è inconcepibile che tale cibo sia stato fornito ad una scuola ma anche che sia stato servito, senza effettuare quindi i necessari controlli volti ad assicurarne la qualità. Per questo, chiederò agli organi competenti di verificare le condizioni di qualità e di igiene dell’azienda che fornisce tali pasti per le scuole di Prato, e l’applicazione di tutte le procedure volte ad individuare i colpevoli. Non è possibile che ai nostri bambini vengano serviti pasti con gli insetti, perché questo la dice lunga sulla qualità del cibo”.

Il Comune ha affidato all’Asl le analisi sul cibo: gli insetti sono dei parassiti della pasta: “Può accadere che la farina crei questo tipo di problemi e non dipende né dalle condizioni igieniche né dalla qualità della mensa” fa sapere il Comune, che assicura: “I controlli sono frequenti e rigorosi” (leggi l’articolo con i particolari).

Dario Zona

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bob
bob
9 anni fa

la ASL minimizza ?? :O …. ma che scherziamo ???
epperò se ad un bar manca una virgola su un foglio per un’autorizzazione “APRITI CIELO!!” corrono e fanno mute salatissime da migliaia di Euro mettendo in ginocchio l’attività imprenditoriale dei “coraggiosi” che ancora fanno impresa !!
O bravi sì… così si tutelano i cittadini !
Cari cittadini,
fate causa, una class action (anche se purtroppo la versione italian è una “barzelletta” rispetto alla versione americana) !! chiedete qualche centinaia di migliaia di euro di danni sia ad ASL che alla ditta che fornisce i pasti…. poi si vedrà!