24 Novembre 2014

La commissione parlamentare sulla contraffazione a Prato per studiare come debellare la piaga


Parte da Prato il giro d’Italia della commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e la pirateria commerciale. La nostra città è stata tappa di una delegazione della commissione, che proprio da Prato ha voluto cominciare il proprio giro per conoscere meglio i fenomeni della contraffazione per studiare le contromisure da adottare. I membri della commissione redigeranno poi un rapporto che riferiranno in parlamento nei prossimi mesi. Oggi hanno incontrato le istituzioni, i sindacati, le categorie economiche e le forze dell’ordine locali per conoscere dai diretti interessati le problematiche sul territorio legate alla contraffazione. Successivamente la delegazione ha visitato il comando della guardia di finanza e l’azienda Patrizia Pepe.  Necessità di una normativa certa sul made in, di cooperazione tra le banche dati, di inasprimento delle pene per i contraffattori e di far rimanere sul territorio parte dei proventi derivanti dalla lotta alla contraffazione sono stati gli indirizzi colti dalla delegazione e sui quali lavorare, soprattutto in ottica di un cambiamento delle norme in materia. “A Prato negli ultimi anni c’è stato un cambio di marcia positivo nel sistema di lotta alla contraffazione, per questo Prato può rappresentare un punto di partenza per capire le mosse da adottare contro il fenomeno – hanno detto i membri della commissione”.  “Abbiamo a Prato un problema legato all’arrivo di tessuti importati e prodotti illegalmente in Cina, Vietnam, Bangladesh – ha detto il sindaco Matteo Biffoni – che vengono usati per produrre abbigliamento che poi finisce sul mercato internazionale, creando un danno e concorrenza a chi opera legalmente. Riuscire a contrastare questo fenomeno aiuterebbe Prato e l’intero sistema paese”.

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centro studi prato 2.0
centro studi prato 2.0
9 anni fa

il centro studi prato 2.0 ritiene che la lotta alla contraffazione sia un’azione doverosa che deve impegnare costantemente le forze dell’ordine che sempre piu’ devono agire nel quadro dell’interforze per debellare questa piaga ed altre che affligono il nostro distretto produttivo.