14 Novembre 2014

Mazzetti (FI): “A che titolo Consiag impiega capitali pubblici per sottoscrivere quote della Banca Popolare di Prato?”


La vicepresidente provinciale di Forza Italia Erica Mazzetti contesta la sottoscrizione da parte di Consiag del capitale sociale della nuova Banca Popolare di Prato. “Pur riconoscendo  positiva l’iniziativa di un gruppo di cittadini pratesi di dare vita, ormai da tempo, al comitato promotore del nuovo istituto di credito – scrive Mazzetti -, suscita perplessità la notizia della sottoscrizione da parte di Consiag”.

“Consiag – prosegue la vicepresidente di Forza Italia – è infatti una holding (finanziaria immobiliare) ad esclusiva partecipazione pubblica che, tramite ESTRA, è attiva nel mercato della distribuzione del gas. A che titolo impieghi risorse in iniziative private che stanno al di fuori del proprio core business è del tutto sconosciuto. La disponibilità di Consiag dovrebbe essere destinati principalmente a remunerare l’impiego del capitale dei comuni soci e quindi la destinazione ad una iniziativa estranea alla propria funzione appare come una vera e propria distrazione di disponibilità finanziarie rispetto alle necessità dei comuni e dei cittadini che sono alle prese con una crescente ed insostenibile pressione fiscale, a palese dimostrazione del continuo aumento delle bollette del gas ai cittadini pratesi. Oltretutto la presenza pubblica nella costituenda banca snaturerebbe il carattere privatistico del nuovo ente che acquisterebbe così condizionamenti e vincoli che ne comporterebbero dall’origine l’indipendenza e la credibilità”.

“Sarebbe opportuno – conclude Mazzetti – che il Sindaco Biffoni, quale socio di maggioranza relativa di Consiag, esprimesse in modo chiara la posizione dell’amministrazione e in particolare rendesse noto se la decisione di Consiag sia stata autorizzata dai soci ed in particolare dallo stesso Comune di Prato”.

Subscribe
Notificami
guest
2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Centro studi Prato 2.0
Centro studi Prato 2.0
9 anni fa

9bis) sistema del credito:
premessa
 
la situazione del credito a Prato resta critica( dati della Banca d’Italia), dove si segnalano timidi miglioramenti, anche se la contrazione è superiore rispetto a quella regionale.Continua flettere il volume dei prestiti erogati dalle banche al comparto produttivo (-2,4% a giugno 2014) anche se a un ritmo inferiore rispetto ai trimestri precedenti (-3,6% a marzo 2014 e -4,8% a dicembre 2013). Il miglioramento ha riguardato tutti i settori ma, a livello aggregato, la contrazione è superiore a quella riscontrata a livello medio regionale (Toscana, -1,7%)
 
Difficile la situazione sul versante delle sofferenze bancarie: il volume complessivo dei finanziamenti in sofferenza a fine marzo 2014 è pari a 1,4 miliardi di euro (+7,1% rispetto al 31/12/2013). Ancora più elevato l’incremento delle sofferenze riscontrato per le imprese (totale società non finanziarie, +7,9%, società del comparto servizi +16,0%). Va un po’ meglio per le società manifatturiere (+1,0%) e per le microimprese (ditte individuali, +2,9%).
 
il credito concesso alle imprese non riesce a risalire, perché questo segnala una scarsa propensione agli investimenti, fondamentali per superare la crisi.
 
il problema e’ il rapporto delle banche con la citta che produce con particolare riferimento alle nuove imprese di  giovani e donne, anche se le imprese in rosa hanno fatto intravedere un aumento nel 2013/14.
 
idea
Puntare su piu’ banche che abbiano a cuore i problemi locali, che facciano raccolta ma che nel contempo reinvestano sul territorio locale dopo anni di delocalizzazione.
 
A)In particolare sulle banche di carattere locale:
 
a)ritrovato interesse per le banche del territorio (c.d. small bank) maggiormente capaci di erogare credito a famiglie e aziende nella fase acuta della crisi rispetto ai grandi gruppi bancari;
 
b)azienda di credito che nasce senza passività di bilancio, come quasi tutte le altre realtà creditizie, e che applicherà fin da subito i dispositivi anti-crisi disposti dalla Banca d’Italia;
 
c)banca che conosce, grazie a personale locale e ottimamente formato, la realtà imprenditoriale del territorio alla perfezione;
 
d)azienda di credito che investirà sul territorio ogni centesimo raccolto sul territorio, al fine di creare un circolo virtuoso con l’economia locale (erogazione del credito, crescita economia, crescita della banca). Per questo non avrebbe ragione d’esistere senza un rapporto univoco e simbiotico con il territorio pratese;
 
e)banca di carattere popolare, quindi progetto economico e sociale al contempo, con la collettività interessata al buon funzionamento dell’azienda, affinché si senta protagonista del cambiamento in ambito creditizio e non subisca passivamente le decisioni di gruppi bancari con i vertici in altre città, regioni, nazioni o contintenti;
 
f)banca per il credito a km0: rapidità nella raccolta e nell’erogazione, destinata a progetti di vita e d’impresa locali;
 
g)banca snella nelle procedure burocratiche e tecnologica per affrontare le sfide della globalizzazione, di cui Prato è protagonista (si vedano importanti dati export);
 
h)buona rivalutazione del capitale sociale sottoscritto dai soci di quasi tutte le banche popolari di piccole e medie dimensioni negli ultimi cinque anni (fase acuta della crisi), quindi interessante iniziativa d’investimento.
 
Problema
 
Il problema costante per questo tipo di approccio e’ il dimensionamento relativo al credito e per superarlo dovremo creare una rete di banche popolari o crediti cooperativi o casse artigiane..visto che da un lato queste realtà bancarie hanno attenzione maggiore rispetto ai grandi gruppi, ma dall’altra non hanno grandi possibilità di sostenere l’economia se non di piccole dimensioni
 
B) Banche a carattere nazionale che proiettano il loro business su prato
L’esperienza del passato della ex cassa di risparmio ci insegna a non vincolare troppo il percorso di prato con una sola e unica banca nazionale, tenendo però presente che la BPV ha una diffusione in città molto importante. La contrazione degli investimenti però di questa banca non fa ben sperare, considerando comunque che sia le prescrizioni ABI che basilea 2 non hanno influito positivamente.
 
In questo caso dovremo capire se su alcuni temi ( innovazione, rilancio tradizioni artigiane, nuove tecnoogei) e alcune categorie( giovani, donne, over 50) possiamo avere o no il sostegno delle banche a carattere nazionale.
 
Inoltre dalla assemblea del centro studi e’ emersa la necessità di un finanziamento piu contenuto per imprese/ famiglie/ privati per una serie di azioni quali:
-spese per abbattimento barriere architetoniche con spese per manutenzioni ordinarie-straordinarie immobili e installazione nuovi apparecchi e strumentazionioe .
-spese per ristrutturazioni ordinarie/straordinarie
-spese acquisto prima casa
-spese appoggio delle start up
 
Problema
 
-delle volte esistono risorse ma mancano idee e finanziamenti comunitari vengano perduti
-per sviluppare progetti bisogna procedere con co finanziamenti..e qui la parte privata deve garantire con almeno il 50% con risorse proprie che spesso mancano soprattutto tra i giovani
-utilizzare maggiormente ( costruirle se del caso) agenzie di supporto per i finanziamenti mirati in bae al progetto che si vuol realizzare facendo anche da collettore tra i soggetti affini interessati ad entrare in una nuova idea progettuale
-Start up nate poche a prato
-mancanza investimenti in settore culturale visto che non viene vista la ricaduta economica
 
Idea
 
Apertura tavolo delle idee e della modalita di realizzo oltre a capire meglio il nesso tra credito a imprese e idee che le stesse mettono in campo. Inoltre se da un lato le piccole banche locali garantiscono attenzione sul territorio dall’altra non garantiscono grosse coperture finanziare..dall’altra i grossi o medi gruppi bancari fanno una politica non tesa sul territorio ma su tutto il paese e quindi non sono banche che si radicano ma al contempo hanno risorse per coprire qualsiasi tipo di progetto..e’ il mezzo tra le due soluzioni la via secondo noi

Io
Io
9 anni fa

Ma cos’è il centro dtudi 2.0???