22 Novembre 2014

Mercatale, per tre pratesi su quattro è un parcheggio. Le risposte al sondaggio sul futuro della piazza


Una piazza o un parcheggio? La domanda, nel caso di piazza Mercatale, sorge spontanea, se si pensa che – dati alla mano – tre pratesi su quattro dichiarano di posteggiare lì la propria auto. Non solo: sempre guardando alla statistica, un pratese su quattro trova che, negli ultimi tre anni, la piazza sia “abbastanza peggiorata”, mentre il 15%, addirittura, la ritiene “molto peggiorata”; e, secondo un pratese su due, si avverte un senso di degrado legato in particolar modo a certe aree della piazza e dovuto alla presenza di prostitute, rifiuti abbandonati, accattonaggio.

Sono alcuni degli aspetti che emergono dal sondaggio commissionato dall’Assessorato alle attività produttive all’istituto di ricerche di marketing Freni, e presentate ieri sera durante il secondo degli incontri del percorso partecipativo “La Prato che verrà”, all’Urban Center di via Mazzini. Il sondaggio, che ha analizzato 800 interviste rappresentative delle diverse fasce di popolazione (in tutto sono state 18mila le telefonate effettuate dall’Istituto Freni per ricavare il dato) ha anche evidenziato con più precisione la frequentazione della piazza: per oltre la metà sono frequentatori abituali, attivi, giovani o persone che frequentano la piazza per lavoro; uno su tre invece è un frequentatore “intermittente”, gli altri sono “occasionali”. Agli intervistati sono state sottoposte domande mirate, elaborate grazie a un percorso preliminare con “focus group” specifici: le idee emerse per un miglioramento della situazione e una riqualificazione della piazza sarebbero alleggerire la piazza dal traffico, ridurre il parcheggio (spostandolo su piazza del Mercato Nuovo e collegandole con una navetta gratuita) ed eliminare quello a lisca davanti ai dehors sostituendolo con una pista ciclopedonale, recintare i giardini sfoltendo le chiome degli alberi per avere più luce e magari dotarli di un’area cani e una vigilanza interna. Tornare a frequentare la piazza in tutte le diverse ore del giorno, è la tesi, aiuta a ridurre le presenze indesiderate nella piazza stessa. Dai risultati del sondaggio, partirà dunque il percorso partecipativo che, tenendo conto delle reali esigenze di chi ci abita e di chi la frequenta, possa portare a riqualificare una delle piazze più caratteristiche di Prato. Magari guardando ad altri esempi di città che, in Italia ma anche in Europa, sono state capaci di fare lo stesso dando un nuovo volto agli spazi urbani.

 

Subscribe
Notificami
guest
4 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Centro studi Prato 2.0

Ieri seta il centro studi Prato 2.0 era presente all’iniziativa del comune di Prato con il presidente Dr. Roberto Pagliocca e il coordinatore area partecipazione Alessio Mazzeo . Dalla serata si evince che il focus sulla piazza si presta a plurime interpretazioni visto che l’angolo di visuale cambia a seconda del soggetto che riflette sulla piazza sia esso residente o meno, giovane o adulto oppure chi ci lavora e chi la considera solo parcheggio o zona di loisir.. Ecco perché sarà difficile secondo noi accontentare le persone .. Per ciò che ci riguarda parteciperemo come associazione il 29 alla giornata finale e pensiamo che:
1) buona l’idea di salvaguradare una parte della piazza ( lato giardini) con una operazione di pedonalizzazione
2) va bene il cambio veicolare a patto che la parte del parcheggio rimanga visto che altrimenti creerebbe un problema ai commercianti
3) va salvaguardata la piazza come punto di attrazione e movida
4) la qualità del mercati effettuato deve esere centrale per aumentare il livello e al contempo caratterizzarla con altri appuntaenti come il vintage, antiquariato , mostre artigianato internazionale
5) ripulirla fisicamente vista la sporcizia presente e risistemarla
6) eliminazione dello spaccio e prostituzione quindi bene vengano forme di controllo
7) maggiore collegamento con via arcivescovo martini e valorizzazione pedonale
8) attenzione alla vocazione e uso turistico e culturale della piazza
9) attenzione alle barriere archietettoniche
10) attenzione salvaguardia dei giardini

gruppo economia centro studi

Roberto De Matteis
Roberto De Matteis
9 anni fa

Premesso che mi trovo in larga mosura daccordo con l’analisi fatta e le proposte presentate , vorrei contribuire al dibattito aggiungendo alcuni suggerimenti che abbiamo gia’ in parte condiviso al centro studi prato2.0 — Recuperare attraverso ricerche storiche approfonite , molte delle quali gia’ disponibili la natura ed il senso dlla piazza medievale piu’ grande in Europa allinterno delle mura della citta’. Recuperare questo valore di primato ed unicita’ del luogo dedicando quesro spazio magnifico a fiere ed esposizioni di prodotti agricoli della nostra vallata ( da firenze a pistoia includendo le colline ) penso ad avvenimenti annuali ciclici , come la presentazione dei vino nuovo, ll’olio nuovo, la mietitura abbinata alla festa della panificazione
Fiere zootecniche, il mercato annuale dei cav alli e delle mucche…..solo per fare alcuni esempi ,ovviamente tutto materiale di prima qualita’ fuori dai sistemi di produzione e distribuzione industriale,
In tutta l’area metropolitana non esiste luogo piu’ idoneo e cornice piu’ adeguata a questo tipo di attivita’ fieristica legata al km zero. Inoltre totalmente in coerenza con l’attivita’ mercantile storica recuperare anche l’antico significato delle feste legate alle stagioni ed al mondo contadino , con musiche, spettacoli e balli…….spero in queste poch e righe di aver dato un’idea di una visione del territorio che abbina a mio parere un recupero reale di patrimoni antropologici e culturali ad una notevole prospettiva di sviluppo economico del territorio.

il pratesaccio
il pratesaccio
9 anni fa

basta centro studi,siete favorevoli alla pista,quindi basta cosi’,inutile parlare e parlare.

Centro studi Prato 2.0

Vorremmo rispondere alla affermazione riguardante il fatto che saremmo a favore dell’ampliamento di peretola evidenziando la lettera inviata al governatore rossi per farcapire che e’ l’esatto contrario ..amai abbiamo cercato di sottolineare il fatto che Prato deve avere un. Riconoscimento visto che siamo stati senza finanziamenti 5 anni …
Al governatore rossi
…A volte mi domando se davvero rossi vuole essere rieletto davvero presidente della regione ..
Da queste parti e’ noto che non e’ molto amato.. Io se fossi in lui cercherei di accattivarmi i cittadini di Prato -che stanno subendo l’aeroporto- con una serie di compensazioni che avrebbero il pregio di rilanciare il distretto che e’ un motore che farebbe ripartire la Toscana .. Le 200 persone del centro studi Prato 2.0 ritiene che alcuni investimenti avrebbero il pregio di rimettere in circuito risorse e smuoverne altre.
Non dobbiamo dimenticare che Prato, Pistoia e Firenze insieme rappresentano il 57% del pil toscano e che Prato deve tornare ad essere un motore dinamico del centro Italia

Ad esempio? «In particolare pensiamo a:
• Metrotranvia Campi-Prato: completamento del terzo lotto per un collegamento veloce Prato-Firenze (Peretola) che creerebbe le basi per un utilizzo dell’aeroporto anche da parte di Prato (adesso invece è vissuto dalla città solo come un problema) e collegherebbe meglio a Firenze anche un’importante zona industriale; la regione deve pensare di organizzare l’area pt po’ fi al fine di una canalizzazione di risorse
• Centro per l’arte contemporanea Pecci come museo toscano: completamento e gestione in compartecipazione visto che ci vogliono 700mila euro annui( su questo noi proponiamo il 798). Il museo andrebbe poi collegato con la rete museale fiorentina per agganciare parte dei dieci milioni di turisti a cui ambisce Nardella. Da questo punto di vista non sarebbe male che dagli Uffizi venissero prestate stabilmente le opere del Lippi per una permanente al Pretorio al fine di caratterizzare la città;
• Creaf: un centro di innovazione, incubatore di imprese e attrattore di idee, dando spazio a giovani ricercatori italiani ed attirando investimenti di imprese da tutto il Paese ed oltre. Potrebbe diventare il primo polo italiano di green economy;
• Cascine di Tavola: non è sufficiente acquistarle ma devono essere anche ristrutturate (un investimento di 20/25 miglioni di euro). Potrebbero diventare parco agricolo e un grande polmone verde per la piana;
• Polo fieristico ex Banci: manca a Prato, città ancora legata ad industria e terziario, un polo fieristico proprio;
• Parco archeologico di Gonfienti: per lo start-up e la costruzione di un museo che valorizzi i ritrovamenti etruschi non sono sufficienti le risorse promesse a Biffoni
• Emersione lavoro cinese: La task-force deve trovare forme di coordinamento per avere più impatto sulle ditte cinesi. senza farle scappare. Dobbiamo agire per attirare investimenti dalla Cina (che rappresenta il 7.4% del pil mondiale, ndr) creando un distretto nel rispetto delle regole e della civile convivenza. Per fare ciò il veicolo non può che essere che culturale;
• Impegno della Regione a mettere dietro solito tavolo gli attori toscani dei servizi (rifiuti, gas, acqua, trasporti, banda larga…) per trovare nuove forme di razionalizzazione ed accordi finanziari – anche attraverso la borsa – per dare una risposta al problema dimensionale delle nostre aziende e comprimere i costi per l’utenza, lasciando però le risorse in Toscana senza essere conquistati da grandi gruppi;
• Recupero ex cementizia come polo ricettivo all’ingresso della parte est della città;
• Artigianato, commercio e antichi mestieri: mettere a disposizione risorse per non perdere professionalità e indirizzare i giovani verso il senso del recupero e riuso;
• La Regione deve ripensare al sistema sociale di sostegno al sanitario che è determinante ma in grande difficoltà: la tenuta del tessuto sociale è a rischio in in momento di grande crisi per la mancanza del lavoro
• La Regione deve impegnarsi con i comuni per il recupero delle periferie della nostra città al fine di evitare forme di degrado e incuria».

Rossi pensaci…
Con affetto..
Roberto Pagliocca
Presidente centro studi Prato 2.0