Un incontro a cadenza mensile per portare a Roma le istanze della città di Prato. E’ l’impegno preso dal sindaco Biffoni e dai parlamentari pratesi, con in testa Antonello Giacomelli (Pd) e Riccardo Mazzoni (Forza Italia), che questa mattina hanno idealmente siglato il “Patto del Bacchino”: il contraltare a livello locale del “Patto del Nazareno”. Un impegno bipartisan per fare pressione in Parlamento e sul governo, in modo tale da sbloccare alcuni nodi cruciali per la città
Si comincia dalla sicurezza, con il tentativo di fare mantenere al ministro Alfano il duplice impegno preso nel 2013 quando venne in visita a Prato: potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e provvedimento speciale per fare tornare sul territorio parte dei beni sequestrati alle organizzazioni mafiose. Mazzoni ha già sollecitato due volte sul tema il ministro, mentre il sindaco Biffoni gli ha inviato una lettera per “ricordargli gli impegni presi”.
Altro tema caldo è quello del Metastasio. Sindaco e parlamentari proveranno a farlo inserire nell’elenco dei teatri nazionali. Eventualità che significherebbe grande prestigio a livello italiano ma soprattutto nuovi fondi. Biffoni, Giacomelli e Mazzoni hanno difeso la scelta di non accettare la fusione con la Pergola: Renzi e Nardella infatti avevano proposto che il Metastasio fosse “inglobato” nella Pergola, ipotesi inaccettabile vista la storia e l’importanza del teatro di via Cairoli.
A sorpresa nell’incontro fra parlamentari e Biffoni è tornata d’attualità la questione Polo oncologico. Il sindaco ne ha già parlato con la Regione e c’è stata un’apertura di massima. L’idea è di collocarlo nell’area del vecchio ospedale che resterà di proprietà dell’Asl e che non sarà demolita. Il percorso iniziale di questo cammino comunque per il momento prevede di permettere all’attuale staff che lavora al Santo Stefano di potere operare nel migliore dei modi.
Infine la vicenda aeroporto con il sottosegretario Giacomelli non ha risparmiato critiche al governatore della Toscana, Enrico Rossi. Secondo Giacomelli la Regione avrebbe dovuto coinvolgere fin da subito le amministrazioni comunali, condividendo con loro un percorso partecipativo riguardante il sistema delle infrastrutture nel suo complesso e non soltanto l’ampliamento di Peretola. Per Giacomelli quando si discute di tematiche riguardanti l’area metropolitana non può prevalere sempre e comunque il punto di vista di Firenze.
S.D.B.
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