Lotta al degrado e contrasto ai fenomeni di microcriminalità che interessano sempre più spesso la stazione centrale e quella del Serraglio. Il Prefetto Maria Laura Simonetti, in un’intervista rilasciata a Tv Prato e trasmessa nel corso del talk di attualità “Parliamoci chiaro” (rivedi la puntata), ha anticipato che a breve partirà un piano di interventi per rendere più sicure le due stazioni cittadine. Il piano, che verrà presentato ufficialmente nei prossimi giorni, prevede il coinvolgimento della Polfer regionale che svolgerà su Prato una mirata attività di indagine e di intelligence, in collaborazione con la Questura. E’ risaputo, infatti, che soprattutto la stazione del Serraglio è divenuta da tempo un nodo dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, anche da parte di soggetti provenienti da fuori città. Dal canto suo Ferrovie dello Stato si è impegnata a ripristinare e potenziare il sistema di videosorveglianza presso la stazione centrale, a partire dal prossimo gennaio. Anche il Comune farà la sua parte: “Stiamo studiando insieme a Fs come poter chiudere la stazione del Serraglio nelle ore notturne per evitare l’accesso al piano superiore, spesso ritrovo da parte di malviventi” ha fatto sapere il sindaco Biffoni.
La notizia è stata anticipata nel corso del talk di attualità “Parliamoci chiaro”, curato e condotto da Giancarlo Gisonni, dedicato questa settimana al tema “sicurezza”. A confronto il sindaco Matteo Biffoni ed i consiglieri comunali Aldo Milone (Prato Libera e sicura) e Antonio Longo (Prato con Cenni). Il segretario provinciale del Pd, Gabriele Bosi, non ha potuto partecipare all’ultimo momento per un problema familiare.
Nel corso della trasmissione il sindaco ha annunciato l’installazione di 20 nuove telecamere in città (compresa via Santa Trinità dove nei giorni scorsi si è registrata una rapina ai danni di uno storico negozio), fra la fine di quest’anno e l’inizio del 2015. L’amministrazione comunale sta inoltre implementando l’illuminazione pubblica in alcune strade: “Siamo già intervenuti in via Pier Cironi e a breve lo faremo anche in via San Giorgio” ha detto Biffoni, che ha rivendicato la scelta di tenere per sè la delega alla sicurezza. Il sindaco ha poi ammesso di aver cambiato in parte idea sull’utilità dei militari “visto che posso utilizzarli in modo diverso rispetto al passato”. Il riferimento è alla sperimentazione in atto di pattuglie composte da soli militari nelle ore serali e notturne.
Dal canto loro Milone e Longo non hanno mancato di criticare il modo in cui l’amministrazione comunale sta affrontando il tema. “E’ inutile che Biffoni chieda alle forze dell’ordine di fare di più. Il problema vero è che dovrebbe far sentire la sua voce presso il governo del suo ‘amico’ Renzi, che non mi sembra abbia una grande attenzione per Prato” ha detto in sostanza Milone. L’ex assessore alla sicurezza ha poi puntato il dito contro il disegno di legge con il quale si vorrebbe depenalizzare i furti minori e le truffe.
“Al governo sto chiedendo che venga innalzata di fascia la Questura” ha replicato Biffoni, sottolineando che ciò comporterebbe un incremento degli organici e di determinati uffici.
Longo ha invece invitato il sindaco a destinare una parte delle risorse che il Comune ha incassato in seguito all’aumento della Tasi per risolvere il problema sicurezza attraverso una serie di misure: maggior illuminazione delle piste ciclabili e delle strade, rivitalizzazione del centro e delle periferie e incremento degli incentivi per l’apertura di nuovi negozi soprattutto nelle zone più degradate della città.
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