21 Novembre 2014

Stazioni più sicure, pronto un piano anti-degrado con l’intervento della Polfer regionale. L’anticipazione a “Parliamoci chiaro” VIDEO


Lotta al degrado e contrasto ai fenomeni di microcriminalità che interessano sempre più spesso la stazione centrale e quella del Serraglio. Il Prefetto Maria Laura Simonetti, in un’intervista rilasciata a Tv Prato e trasmessa nel corso del talk di attualità “Parliamoci chiaro” (rivedi la puntata), ha anticipato che a breve partirà un piano di interventi per rendere più sicure le due stazioni cittadine. Il piano, che verrà presentato ufficialmente nei prossimi giorni, prevede il coinvolgimento della Polfer regionale che svolgerà su Prato una mirata attività di indagine e di intelligence, in collaborazione con la Questura. E’ risaputo, infatti, che soprattutto la stazione del Serraglio è divenuta da tempo un nodo dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, anche da parte di soggetti provenienti da fuori città. Dal canto suo Ferrovie dello Stato si è impegnata a ripristinare e potenziare il sistema di videosorveglianza presso la stazione centrale, a partire dal prossimo gennaio. Anche il Comune farà la sua parte: “Stiamo studiando insieme a Fs come poter chiudere la stazione del Serraglio nelle ore notturne per evitare l’accesso al piano superiore, spesso ritrovo da parte di malviventi” ha fatto sapere il sindaco Biffoni.

La notizia è stata anticipata nel corso del talk di attualità “Parliamoci chiaro”, curato e condotto da Giancarlo Gisonni, dedicato questa settimana al tema “sicurezza”. A confronto il sindaco Matteo Biffoni ed i consiglieri comunali Aldo Milone (Prato Libera e sicura) e Antonio Longo (Prato con Cenni). Il segretario provinciale del Pd, Gabriele Bosi, non ha potuto partecipare all’ultimo momento per un problema familiare.
Nel corso della trasmissione il sindaco ha annunciato l’installazione di 20 nuove telecamere in città (compresa via Santa Trinità dove nei giorni scorsi si è registrata una rapina ai danni di uno storico negozio), fra la fine di quest’anno e l’inizio del 2015. L’amministrazione comunale sta inoltre implementando l’illuminazione pubblica in alcune strade: “Siamo già intervenuti in via Pier Cironi e a breve lo faremo anche in via San Giorgio” ha detto Biffoni, che ha rivendicato la scelta di tenere per sè la delega alla sicurezza. Il sindaco ha poi ammesso di aver cambiato in parte idea sull’utilità dei militari “visto che posso utilizzarli in modo diverso rispetto al passato”. Il riferimento è alla sperimentazione in atto di pattuglie composte da soli militari nelle ore serali e notturne.
Dal canto loro Milone e Longo non hanno mancato di criticare il modo in cui l’amministrazione comunale sta affrontando il tema. “E’ inutile che Biffoni chieda alle forze dell’ordine di fare di più. Il problema vero è che dovrebbe far sentire la sua voce presso il governo del suo ‘amico’ Renzi, che non mi sembra abbia una grande attenzione per Prato” ha detto in sostanza Milone. L’ex assessore alla sicurezza ha poi puntato il dito contro il disegno di legge con il quale si vorrebbe depenalizzare i furti minori e le truffe.

“Al governo sto chiedendo che venga innalzata di fascia la Questura” ha replicato Biffoni, sottolineando che ciò comporterebbe un incremento degli organici e di determinati uffici.

Longo ha invece invitato il sindaco a destinare una parte delle risorse che il Comune ha incassato in seguito all’aumento della Tasi per risolvere il problema sicurezza attraverso una serie di misure: maggior illuminazione delle piste ciclabili e delle strade, rivitalizzazione del centro e delle periferie e incremento degli incentivi per l’apertura di nuovi negozi soprattutto nelle zone più degradate della città.

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il pratesaccio
il pratesaccio
9 anni fa

ma della pista?non se ne parla piu’?i cittadini onesti di prato non dimenticano.

Rossella
Rossella
9 anni fa

Ma un controllo ai negozi di via Cironi ? Non mi direte che sono in regola? I vigili e finanzieri dovrebbero fare qualche visita.non basta illuminare la zona serve altro…è palese …con tutti i vostri cervelli devo suggerire io la soluzione????

Kelly
Kelly
9 anni fa

Ma la sicurezza della stazione centrale,non se ne parla proprio? Solo parole,qua ci stiamo rompendo le scatole di tutti i furti nelle nostre auto..vetri rotti…bastaaaa!!!!!!

Centro studi Prato 2.0
Centro studi Prato 2.0
9 anni fa

Il centro studi Prato 2.0 evidenzia i punti del suo programma ovvero:
24) Prato sicura: regole certe e condivise da far rispettare Premesso che Il numero dei reati denunciati nel 2013 è di 14.791 con una variazione dello 0,4% rispetto al 2012. Per quanto riguarda i furti in casa è al ventesettesimo posto con 521 furti ogni 100mila abitanti con un importante aumento rispetto al 2012 del 12,7 per cento. I borseggi invece vedono Prato all’undicesimo posto con 390,9 borseggi ogni 100mila abitanti, in questo caso sono diminuti però del 7,5%. A far scalare la classifica tra le province con maggiore criminalità sono, nella città tessile, le rapine: 122,4 ogni 100mila abitanti con una diminuzione dell’8,8% e un “bel” quinto posto in classifica. In questa sezione prima di Prato ci sono solo Napoli, Milano, Catania e Palermo. Migliore la situazione dal punto di vista di truffe e frodi con un quarantetreesimo posto ma un aumento del 9,9%. Il gruppo Sicurezza prende spunto dall’esperienza maturata nell’ambito di una città (Prato), più volte indicata quale reale laboratorio per le tematiche in argomento e pertanto non si può non stigmatizzare l’attuale approccio dello Stato nei confronti degli interventi riservati alla sicurezza in generale e alla città; contestualmente occorre prendere atto di una illegalità diffusa e criticare i sistemi di contrasto perché innocui e quindi non utili alla cessazione delle illecite condotte. A tal proposito gli associati chiedono di conoscere analiticamente quali iniziative legislative sulla sicurezza siano state assunte dai rappresentanti eletti in Prato, oggi parlamentari, e quale progetto sia stato formalmente presentato al Governo e, in caso positivo, se esso sia mai stato discusso e/o approvato. si rileva e si ritiene – necessaria la revisione del “Patto per Prato” che dovrà includere la copertura finanziaria e le relative risorse umane per l’applicazione di un progetto articolato anche capace di contrastare il crimine organizzato, italiano e straniero, che in questa città, dagli anni ’80, ha trovato terreno fertile. A tal proposito gli associati si riservano di produrre, separatamente e in appresso, le ipotesi in aggiunta al richiamato protocollo d’intesa; – necessarie in via continuativa le attività di controllo per il contrasto delle illegalità nel settore economico ed altresì ritengono necessario concentrare gli sforzi sulle attività investigative onde frenare il recrudescente fenomeno criminale collaterale spesso produttore di documentazione falsa finalizzata alla facilitazione dell’esito dei controlli; – obsoleta la proposta di modificare la Questura di Prato in sede di gruppo “B” in virtù delle nuove strategiche modifiche costituzionali in ambito territoriale; a tal proposito occorre superare i livelli di interventi burocratici e programmare un serio e articolato progetto per la sicurezza di questa città; – grave il perpetuarsi di condotte criminali da parte di un gruppo di cittadini extracomunitari operanti in via Pier Cironi e zone limitrofe. Occorre modificare i metodi di intervento privilegiando l’indagine piuttosto che porre in essere stravaganti e inconcludenti servizi come quelli delle pattuglie con i militari. Il sinergico livello di contrasto dovrà essere individuato al tavolo dell’ordine e sicurezza pubblica territoriale, ambito nel quale l’amministrazione comunale dovrà farsi collettore delle richieste e promotrice di atti collaterali preparatori; – assolutamente inconsistente, dispendioso e controproducente l’utilizzo dei militari per il controllo del territorio che dovrebbe essere di esclusiva pertinenza di uff.li ed ag.di p.g. specializzati. Ai soli fini dell’effettuazione di tali e simili servizi, come detto al punto precedente, occorrerebbe stornare quanto previsto attualmente dalla legge di stabilità e destinarlo a copertura finanziaria per il “Patto per Prato”. Il relativo piano di intervento dovrà essere curato e organizzato da figure specializzate al tavolo della sicurezza presieduto dal Prefetto; – inconsistenti le modalità dei controlli effettuati presso le ditte di cui al piano di intervento triennale voluto dalle regione mentre appare necessario approfondire dette verifiche attraverso il coordinato incrocio delle attività ispettive; – assolutamente da contrastare l’abusivismo commerciale e dei parcheggiatori posto in essere da soggetti extracomunitari che solitamente stazionano nelle aree del centro storico adibite a parcheggi e nelle aree dei mercati rionali; – doveroso e prioritario il contrasto al gioco d’azzardo e l’intervento del Sindaco e del Consiglio Comunale perché si possa alzare la guardia nei confronti di tale fenomeno attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti necessari ivi comprese le proposte legislative e le ordinanze sindacali. Ciò al fine di far regredire il fenomeno della ludopatia che ha attecchito gravemente il tessuto sociale; – necessaria la sollecitazione, da parte del Sindaco, agli amministratori di condomini, nel segnalare all’ ASL e/o alle competenti autorità condotte di atipicità igienica non risolte sebbene precedute da naturale avviso ai soggetti interessati. Ciò al fine di evitare la crescita del degrado ed equilibrare i codici tradizionali di convivenza di cui si avverte fastidiosa rottura; – necessaria la ristrutturazione del servizio della polizia municipale attraverso l’articolata presenza del “vigile di quartiere o di zona” che non risponda a criteri burocratici di dislocazione ma che possa garantire un esaustivo servizio di prossimità. – Necessaria ed urgente, per la sicurezza ambientale, la ricognizione e relativa bonifica di luoghi pubblici ove staziona materiale tossico, tipo amianto ecc… Si fa riserva di approfondire e produrre relativa ulteriore documentazione propositiva sulle tematiche in argomento. 25) giustizia: Il tribunale rischia la paralisi totale. Il problema è il personale amministrativo. La pianta organica indica 64 unità. In realtà sono 47 E ben 11 persone hanno trovato posto altrove grazie alla mobilità e da gennaio non ci saranno più. Nessuno però è voluto venire a Prato: i tre posti messi a disposizione attraverso l’interpello generale nazionale sono rimasti vuoti. Con una semplice sottrazione arriviamo al tragico risultato: dal nuovo anno gli amministrativi in servizio saranno solo 35 contro i 64 indicati dalla pianta organica. Significa che manca ben 45% del totale. Tradotto in pratica significa paralisi. Così non c’e possibilità di garantire l’assistenza alle udienze penali perchè dietro ad un processo non ci sono solo i giudici. Mancano i soldi per gli straordinari e i riposi compensativi sono anche peggio perchè significa fare a meno del personale per uno o due giorni. Il tribunale è poi fuori anche dal bando per il servizio civile. Tutto questo a fronte di un super lavoro della Procura. Due velocità diverse all’interno dello stesso palazzo di giustizia. Inoltre c’è il problema dell’enormità di pendenze contro ignoti e va ricordato che oltre la metà degli indagati è rappresentata da stranieri: nel 2013 su 9367 indagati 4883 sono stranieri, nei primi sei mesi del 2014 su 4341 indagati 2410 sono stranieri.
presidente Roberto Pagliocca
(http://www.centrostudi.prato.it/)