17 Dicembre 2014

Ferretti e il concerto con i pugni in tasca tra reduci e nuovi fan in un Metastasio da tutto esaurito VIDEO


Ha cantato per quasi tutto il concerto con le mani in tasca, anzi con i pugni in tasca, perché anche questa volta Giovanni Lindo Ferretti non ha rinunciato al suo estremo intimismo narrato, quasi sparato nelle canzoni dei CCCP, poi Csi e Pgr.
Il poeta del punk, oggi asceta dell’Appennino, ieri sera ha riempito il Metastasio con lo spettacolo intitolato “A cuor contento”, nel quale ha ripercorso il suo repertorio proponendo brani come Cupe Vampe, Annarella, Emilia Paranoica e Radio Kabul accompagnato dagli ex Ustmamò Ezio Bonicelli e Luca Rossi.

E come i narratori che hanno attraversato almeno tre generazioni, Ferretti è riuscito a richiamare in teatro reduci e figli, nostalgici e nuovi fan incuriositi dalla sua ultima incarnazione: quella di visionario che continua a spiegare la contemporaneità non più da punk filosovietico ma da monaco allevatore di cavalli sull’Appennino tosco-emiliano.

 

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments