NIente da fare per il Prato, che non trova sollievo nemmeno in coppa Italia. I biancazzurri, malgrado una prestazione grintosa e determinata, sono stati infatti eliminati dalla competizione dopo la sconfitta per 3-2 sul campo della Spal. Una sconfitta maturata solo nei supplementari, al termine di una vera e propria battaglia su un terreno pesantissimo. Ma andiamo con ordine. Prima frazione di gioco a favore della Spal, in vantaggio dagli undici metri con Gentile all´8´. Padroni di casa che guadagnano un altro calcio di rigore al 36´ per fallo di Pasa su De Cenco. Ivušić però si supera e para il tiro dagli undici metri allo stesso De Cenco. Nella ripresa il Prato parte con un altro piglio, andando subito a caccia del pareggio. Pareggio che però non arriva. Anzi, è la Spal a raddoppiare grazie ad un gran gol di Di Quinzio all´8´. I biancazzurri sono bravi a non demordere e ad accorciare le distanze prima con Pasa al 34´ e poi a raggiungere il pareggio in pieno recupero al 48´ con un sinistro chirurgico di Malotti, classe ´97, subentrato poco prima a Fofana ed al debutto fra i professionisti.
Nei tempi supplementari il Prato avrebbe l´occasione per chiudere la partita, ma prima l’espulsione di Chelini, poi il terzo ed ultimo rigore siglato da Veratti, consegnano la vittoria ed il passaggio del turno alla Spal.
Ecco il tabellino della sfida
Spal: 3
Ac Prato: 2
SPAL: Albertoni, Ferretti, Rosina, Bellemo, Aldrovandi, Silvestri (19´st Laquaglia), Finotto (42´st Scarpi), Gentile, De Cenco, Di Quinzio (12´st Landi), Veratti. A disposizione: Ranieri, Filippini, Concas, Sorrentino.
Allenatore: Oscar Brevi.
AC PRATO: Ivušić, Bandini, Eguelfi (25´st Martinelli), Bengala, Matteo, Miccinesi (32´st Chelini), Gabbianelli, Pasa, Ogunseye, Fanucchi, Fofana (41´st Malotti). A disposizione: Brunelli, Safina, Torracchi, Iannone.
Allenatore: Vincenzo Esposito.
MARCATORI: 8´ pt Gentile (Rig.); 8´st Di Quinzio; 34´st Pasa; 48´st Malotti; 11´sts Veratti (Rig.)
ARBITRO: Pierantonio Perotti di Legnano.
ASSISTENTI: Salvatore Claudio Defina di Cesena e Giuseppe Macaddino di Rimini.
