Oltre al danno, la beffa: è proprio il caso di dirlo per quel che riguarda il teatro Metastasio, che – notizia dei giorni scorsi, LEGGI – ha rinunciato a unirsi con la Pergola di Firenze per ambire al titolo di Teatro Nazionale. Come informa l’attrice Valentina Banci sul suo profilo facebook “E’ di oggi la notizia riportata su Repubblica di Firenze che il Teatro della Pergola si unirà a Pontedera Teatro per fare domanda e poter diventare così Teatro Nazionale come previsto dalla nuova riforma del teatro italiano. Prato per volere del sindaco Matteo Biffoni e del Presidente del Teatro Metastasio Massimo Bressan con il Cda tutto, ha deciso invece, malgrado DA SOLO avesse tutti i requisiti richiesti per candidarsi a Teatro Nazionale, di non tentarci nemmeno e di fare domanda da subito come Teatro regionale di importanza culturale, il che significa una decisa retrocessione rispetto all’attuale meritatissima posizione di capofila regionale come teatro Stabile ottenuta nel 1998 durante la direzione di Massimo Castri”.
“La decisione presa circa due settimane fa dal consiglio di amministrazione del Teatro – continua la Banci nel suo intervento – non è stata affatto motivata, né ai lavoratori stessi del teatro che a maggioranza avevano firmato un documento in cui chiedevano di presentare domanda come Teatro Nazionale, né tantomeno ai cittadini pratesi e toscani che riconoscono da sempre il ruolo guida del Metastasio non solo a livello regionale, ma direi nazionale, affollandone le sale durante gli spettacoli in programmazione e non solo. Oggi la notizia dell’alleanza Firenze Pontedera aggrava una situazione a mio parere già vergognosa. L’assessore Simone Mangani si e’ affannato a più riprese nei mesi scorsi a dire che il Met avrebbe mantenuto il ruolo di primo teatro toscano. Poi il silenzio. Silenzio tombale sulla decisione del cda di presentarsi come TRIC, silenzio tombale oggi dopo l’umiliante dichiarazione della Pergola e di Firenze , che dopo aver rifiutato la collaborazione con Prato addossandocene la colpa, fa uno sgambetto veramente vigliacco alla nostra storia, alla nostra fatica, alle nostre competenze, al nostro talento ed anche a tutti i soldi che i cittadini pratesi in 50 anni hanno investito nel teatro facendolo diventare uno centri di produzione piu’ importanti d’Italia”. A questo punto l’artista pratese – e non solo lei – si attende delle risposte dall’amministrazione.
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