Sarà necessario raccogliere circa 9 mila firme entro 10-15 giorni per poter presentare una candidatura a governatore della Toscana per il Pd, alternativa a quella del presidente uscente Enrico Rossi. Questa una delle regole che il Pd toscano si appresta a varare oggi nel corso dell’assemblea regionale del partito, indetta in vista delle elezioni regionali di primavera. Come spiegato dal segretario dei democratici toscani Dario Parrini, lo statuto del Pd “prevede che il presidente uscente abbia la possibilità di ricandidarsi in maniera automatica e che per sfidarlo servono o il 30% dei componenti dell’assemblea del livello territoriale corrispondente, o il 15% degli iscritti. Prenderemo a riferimento per i nostri calcoli i dati degli iscritti 2013” che furono circa 59400, “perché sul 2014 non abbiamo ancora i dati consolidati”. Parrini ha auspicato che sul tema delle primarie “non si vogliano fare delle polemiche, peggio ancora dei ricorsi, e che al centro delle discussioni ci siano invece le idee”. Il segretario ha poi sottolineato che al termine dell’assemblea dovrebbe emergere anche la previsione “di non utilizzare il mini listino facoltativo previsto dalla nuova legge elettorale, di demandare alle direzioni provinciali la possibilità di proporre i nomi per le liste, e di candidare un numero di candidati doppio rispetto al numero di eleggibili in ogni collegio”.
Tenterà di raccogliere le firme per la corsa alle primarie il civatiano Luciano Modica: “Sono pronto a dare la mia disponibilità a candidarmi in competizione con Enrico Rossi e chi altro vorrà candidarsi”. Così l’ex rettore dell’Università di Pisa ed ex sottosegretario all’università e ricerca nel secondo governo Prodi Luciano Modica, nel corso dell’assemblea regionale del Pd toscano, convocata oggi in vista delle regionali di primavera per iniziare a stilare una bozza di programma e definire alcune regole per eventuali primarie a governatore. Da tempo Modica è indicato come candidato alla presidenza regionale in quota ‘civatiana’, alternativo al governatore uscente Rossi. “Sono convinto che mille occasioni di confronto tra i candidati alle primarie – ha aggiunto -, sarebbero il miglior veicolo per costruire un buon programma e per appassionare di nuovo i nostri elettori e i partiti dell’area della sinistra italiana”. Modica ha sottolineato che “io e Rossi siamo persone diverse ma siamo amici da 20 anni. Non sono un politico di professione ma neanche un outsider della politica e avrei voluto che Rossi accettasse subito il mio invito a confrontarci. È invece rimasto zitto e silenzioso. Rispetto questa scelta ma un partito silente non ci aiuta a combattere l’antipolitica e l’astensionismo dilaganti”.
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