8 Febbraio 2015

Chiusura distretto via Clementi, Donzella: “Per i servizi ambulatoriali gli anziani saranno costretti a recarsi lontano. La sanità territoriale è sempre più povera”


Dopo la chiusura del distretto di via Clementi, per le attività ambulatoriali i residenti della zona ovest dovranno rivolgersi altrove e i problemi di anziani e non autosufficienti non saranno risolti dall’accordo che il Comune e la Società della Salute hanno trovato con la Pubblica Assistenza di via dell’Alberaccio. Ad affermarlo è l’ex consigliere comunale Aurelio Donzella, che punta l’indice contro le spese per la costruzione del nuovo ospedale: “Un’opera inutile, che si è rivelata insufficiente nell’erogazione dei servizi e ora non c’ è rimasta una lira per mantenere i servizi sanitari territoriali, indispensabili alla popolazione” commenta Donzella.
Di seguito il suo intervento:

“I servizi inerenti prelievi, le prenotazioni CUP e la consegna dei referti, continueranno ad essere erogati presso la Pubblica Assistenza di Via Dell’ Alberaccio. Almeno in questo il folto numero di cittadini residenti nella zona ovest di Prato potranno stare tranquilli. E per quanto riguarda le attività ambulatoriali? No comment! Pertanto, se la logica ha un senso, verranno trasferiti fuori zona, presumibilmente nei locali del Centro Giovannini, quindi preparatevi a… camminare, soprattutto anziani e non autosufficienti. La verità, e la verità non va mai detta, è che mancano i quattrini per l’ acquisto di locali idonei, d’ altro canto quelli di Via Muzio Clementi (il consultorio ginecologico l’inaugurò il sottoscritto nel 1979) non soddisfano le norme di sicurezza. I quattrini, anzi “le risorse” (per parlare in politichese) se ne sono andati per costruire un nuovo ospedale inutile, del quale non c’era nessuna esigenza, ospedale che per giunta è insufficiente nell’ erogazione dei servizi. Prato non ha più un ospedale idoneo alle proprie esigenze ad al numero dei suoi abitanti. Per aver costruito questo ospedale bluff, non c’ è rimasta una lira per mantenere i servizi sanitari territoriali, indispensabili alla popolazione, tanto quanto quelli ospedalieri, adesso inadeguati ripeto, non c’ è più soldi per assumere e mantenere il personale per gestire i suddetti servizi”.

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Asfaltorovente
Asfaltorovente
9 anni fa

Il trasferimento è un brutto servizio alla città.
Impossibile credere che nella zona non ci siano locali idonei perchè tutto resti li.

pisolo
pisolo
9 anni fa

Ma icchè si scopre l’acqua calda? O non si sa che non c’è piu’ quattrini e che il problema è tutto li. Gli è inutile dire bisognerebbe fare cosi’ o bisognerebbe fare cosà, si potrebbe dire se ci fossero i soldi, ma questi non ci sono e pertanto smettiamo di illudere la gente facendosi paladini di proposte che per i motivi sopracitati non possono essere attuate!