19 Marzo 2015

Caro acqua, Publiacqua replica ai dati diffusi da Cittadinanzattiva


Costo dell’acqua in aumento e reti idriche colabrodo in Italia, con Prato che figura tra le città con le tariffe più care. E’ la fotografia emersa dall’indagine realizzata dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che però Publiacqua respinge con forza parlando di dati non corrispondenti alla realtà. Di seguito la nota dell’azienda.

“Nei 46 Comuni della Toscana dove il Servizio Idrico Integrato è gestito da Publiacqua il consumo medio di una famiglia di tre persone è di circa 105 mc. per un costo totale di 215 euro. Il dato relativo al costo medio dell’acqua sostenuto dai cittadini serviti da Publiacqua è quindi ben diverso da quello diffuso da Cittadinanzattiva che utilizza da anni consumi stimati assolutamente non rispondenti a quelli dei cittadini del nostro territorio, arbitrari e lontani dalla realtà. Il consumo utilizzato nella ricerca risulta infatti abnorme e fa ricadere una parte dei consumi nelle fasce più alte di tariffazione, fissate dall’Autorità proprio per “punire” gli sprechi.
Lo stesso confronto che Cittadinanzattiva effettua tra il costo medio nelle città, se di sicuro effetto mediatico, non tiene conto di quelle che sono le motivazioni che determinano il costo dell’acqua a metro cubo. Tra queste gli investimenti effettuati (Publiacqua, dati Blue Book 2014, è tra le aziende che hanno investito ed investono di più nel servizio idrico a livello nazionale: 50 euro a persona servita contro una media nazionale di 27 euro e con un Piano di ulteriori investimenti per il 2014-2021 di 550 milioni di euro), le differenze orografiche e di strutture acquedottistiche gestite (costi ben diversi comporta servire 1,3 milioni di cittadini concentrati in un tessuto urbano omogeneo, Milano, o distribuiti su un territorio che ha numerose aree collinari, Publiacqua; costi ben diversi comporta servire questi stessi cittadini attraverso acqua di falda di buona qualità, Milano, o attingere, potabilizzare e distribuire acqua in gran parte proveniente da acque superficiali, Publiacqua).
Cogliamo l’occasione per specificare poi come la tariffa sia composta da diverse componenti che sono: costi operativi (42%), investimenti (25%) e la componente che possiamo chiamare genericamente Enti pubblici (33%).
Publiacqua, da parte sua, è impegnata da tempo nella riduzione dei costi operativi, attraverso l’efficientamento e l’introduzione della tecnologia nei suoi processi operativi. Un impegno che dal 2007 è valso il risparmio di circa 30 milioni di euro utilizzati per incrementare servizi ed investimenti, senza maggiori oneri per i cittadini.”

Subscribe
Notificami
guest
1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
rossella michelotti
rossella michelotti
9 anni fa

come al solito Publiacqua asserisce delle scorrettezze, vorrei ricordare che il consumo non è calcolato a familiare, ma ad utenza, quindi le utenze che rientrano nelle fasce di consumo più elevate sono le famiglie numerose, e sono quelle ad essere penalizzate dalla struttura tariffaria di Publiacqua. mi preme invece ricordare il vincolo di ricavo garantito, i Toscani dal 2008 al 2012 hanno diminuito i consumi di acqua di circa il 20%, passando da 241 litri pro/capite al giorno a soli 195 (i più bassi d’Italia), ma dovendo garantire ai gestori gli stessi ricavi, l’effetto è stato di un aumento del prezzo dell’acqua a m.C.. Risultato meno si consuma più aumentano i prezzi dell’acqua in una spirale senza fine