12 Marzo 2015

Caso Ruby, parla il procuratore Sangermano: “Sentenza va rispettata, ma rifarei tutto”


“Le sentenze si rispettano sempre, non secondo le convenienze. Totale rispetto va ai giudici di primo grado che hanno condannato Berlusconi così come a tutti
quelli che lo hanno assolto in procedimenti ineccepibili. Era presunto non colpevole prima dell’assoluzione definitiva ed è un innocente oggi. È la legge”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il procuratore capo reggente a Prato Antonio Sangermano, che da sostituto a Milano ha condotto l’inchiesta Ruby con gli aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno. “Legalità e obbligatorietà dell’azione penale sono principi fondamentali dello Stato di diritto. Non c’è stata alcuna aggressione e i magistrati non si devono preoccupare delle conseguenze politiche del loro lavoro, l’essenziale è che non agiscano con finalità politiche, e così non è stato”, sottolinea Sangermano. “Le sentenze divergenti dimostrano quanto fosse complessa la questione. Un’assoluzione va presa con rispetto e coscienza, ma ciò non rende automaticamente superfluo l’intero processo. Il rispetto per le persone – aggiunge – non deve mai venire meno, siano magistrati o imputati, e la storia di Silvio Berlusconi non è comunque riducibile solo ai processi”. “Non c’è da temere nell’adempiere ai propri doveri. Rifarei tutto, ma trovo profondamente sbagliata – dice il Pm – la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, e condivido l’atteggiamento fermo dell’Anm, anche se nell’operato del governo sulla giustizia vedo un impegno apprezzabile”.

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