27 Marzo 2015

Teatro in carcere: la Dogaia diventa un cantiere culturale permanente


Il teatro in carcere come strumento per guardare dentro se stessi. Con questo scopo stamattina alla casa circondariale pratese, in occasione della seconda giornata nazionale del teatro in carcere, è stata presentata la convenzione tra Dogaia, fondazione teatro Metastasio e teatro Metrapopolare. Il documento fa diventare ufficialmente il carcere di Prato un centro culturale permanente. “E’ un progetto iniziato 8 anni fa – racconta la presidente di Teatro Metrapopolare Livia Gionfrida – e oggi i tempi sono maturi perché la Dogaia diventi a tutti gli effetti una residenza artistica”.

Il protocollo, che prevede anche il sostegno di Comune di Prato e Regione Toscana, ufficializza la collaborazione istituzionale in merito a organizzazione e produzione di eventi culturali dentro il carcere; non solo spettacoli teatrali ma anche concerti. Un altro degli obiettivi è formare i detenuti su tutti i mestieri teatrali. Ciò che distingue questo progetto da un semplice laboratorio è infatti la professionalità: i detenuti che partecipano, circa una settantina ogni anno, imparano un lavoro spendibile una volta usciti. Inoltre, la garante comunale per i diritti dei detenuti Ione Toccafondi ha evidenziato come a livello nazionale i dati indichino che la recidiva tra i carcerati che fanno teatro è del 6%, del 65 per chi non lo fa. “Per il Metastasio il rapporto con questo carcere è strategico – dice Edoardo Donatini, vice presidente della fondazione Teatro Metastasio -. Il teatro è uno strumento per lo sviluppo dell’individuo, anche se questo si trova in una situazione di disagio. Per noi è un impegno culturale e civile”. Infine il direttore della struttura carceraria Vincenzo Tedeschi ha sottolineato quanto il teatro consenta la conoscenza di sè e quanto dia l’opportunità di migliorarsi. All’orizzonte per i detenuti-attori ci sono un concerto e in autunno un nuovo spettacolo.