19 Marzo 2015

Unione Commercianti, giorni decisivi sul futuro. Molinari: “Vorremmo restare legati a Confcommercio ma ci sono proposte alternative”


Sono giorni decisivi per il futuro dell’Unione Commercianti di Prato. Il Collegio dei Probiviri della Confcommercio nazionale dovrà esprimersi sul ricorso contro l’espulsione dell’associazione pratese dalla Confederazione nazionale. Un provvedimento adottato due mesi fa dal Consiglio nazionale di Confcommercio su proposta della giunta. Alla base della rottura c’è un’esposizione debitoria dell’associazione pratese verso le banche di oltre 5 milioni di euro, maturata sotto le precedenti gestioni.
L’attuale presidente Canio Molinari confida di poter recuperare il rapporto con la Confederazione nazionale, che nel frattempo ha rinnovato i vertici. Alla presidenza è stato confermato Claudio Sangalli, ma sono stati eletti nuovi consiglieri e riveduta la composizione del collegio dei probiviri, il cui numero è stato aumentato a 7 membri. Il precedente organismo, in scadenza di mandato, si è dichiarato incompetente a decidere sul ricorso presentato dall’Associazione pratese, che adesso dovrà essere valutato dal nuovo Collegio.
Una decisione è attesa nei prossimi giorni. “Siamo tuttora fiduciosi perché Confcommercio nazionale è sempre stata a conoscenza della realtà pratese – afferma il presidente di Confservice Prato Canio Molinari -. Il piano di sovra-indebitamento per il superamento dei debiti pregressi e scelte difficili come la riduzione del personale e il cambio della sede sono state fatte sotto la loro guida. Ora gli scenari sono cambiati, Confcommercio punta alle macro-aree, ma se prevarrà la linea di penalizzare i territori, altre 25 associazioni dovranno essere cancellate in tutta Italia”.
L’associazione pratese, che conta tuttora duemila soci, si riunirà in assemblea il 25 marzo per valutare le prossime mosse. “Vorremmo restare legati a Confcommercio perché apparteniamo a questa famiglia da oltre 30 anni, ma potremmo anche valutare altre strade e ci sono delle proposte alternative” conclude Molinari.

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