24 Aprile 2015

Espulso pachistano sospettato di avere legami col terrorismo VIDEO


Un pakistano di 27 anni residente nella zona di via Ferrara al Soccorso, è stato espulso per sospetta attività terroristica. Il decreto del ministro Alfano è stato eseguito dalla Digos e dal personale dell’ufficio immigrazione della Questura di Prato, che hanno accompagnato ieri all’aeroporto di Ciampino, da cui il 27enne ha preso un volo per il Pakistan. Si tratta di un provvedimento amministrativo – non c’è nessuna denuncia penale – che ha colpito il cittadino pakistano per la sua attività sospetta di avvicinamento al terrorismo islamico. Residente in città dal 2009, in possesso di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, il giovane è arrivato a Prato per ricongiungersi con il padre e il fratello, con cui viveva.

Gli inquirenti lo definiscono un “cane sciolto”, che frequentava la moschea di via Ferrara al Soccorso, ma si recava al luogo di culto solo per pregare, senza avere solidi legami con altri fedeli. Viene esclusa la possibilità che nel luogo di culto si possano annidare altro elementi connessi al terrorismo.

Negli ultimi tempi il 27 enne si era isolato e si era lasciato crescere la barba; già da un paio di anni era “attenzionato” direttamente dal Viminale.
L’avvicinamento al terrorismo di matrice islamica – riferisce la Digos – si è compiuto tuttavia soltanto con la frequentazione dei social network, tra cui facebook.
Il 27 enne, facchino presso una ditta di spedizioni di Calenzano, su internet seguiva i sermoni di alcuni leader fondamentalisti, era affascinato dall’Isis, e inneggiava a gruppi jihadisti, al punto da far ritenere che stesse maturando la volontà di arruolarsi in scenari di conflitto internazionale, come foreign fighter.
La perquisizione, nel corso della quale gli agenti della Digos hanno sequestrato il computer, ha escluso il possesso di armi. Il padre e il fratello, a differenza del 27enne, sono molto integrati. Stamani il genitore del ragazzo, come ogni venerdi, si è recato a pregare alla moschea di via Ferrara, frequentata abitualmente da una settantina di musulmani. Alcuni di loro dicono di conoscere il 27enne: “Per noi era un bravo ragazzo, a volte veniva a pregare assieme al padre, a volte da solo – spiega Abdoul Rachid -. La nostra moschea è aperta alla Questura e spesso vengono a fare i controlli e le identificazioni. Per noi non ci sono problemi, qui ci troviamo bene e vogliamo rimanerci”.

Il provvedimento amministrativo, che è stato messo in atto per la prima volta a Prato ma ha già alcuni precedenti in Toscana, è previsto dalla legge antiterrorismo del 2005, che sancisce il potere di espulsione di un cittadino straniero quando c’è il fondato timore che la sua presenza in Italia possa agevolare attività terroristiche, anche a livello internazionale. Per questo motivo al 27enne pakistano è stato revocato il permesso di soggiorno e a seguito della convalida da parte del giudice di pace, ieri è stato eseguito l’accompagnamento coatto alla frontiera.

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