Gestione profughi, Russo: “Serve normativa per impiegarli gratuitamente in lavori socialmente utili”


Una normativa regionale per garantire l’impiego, gratuito e su base volontaria, dei profughi richiedenti asilo in lavori socialmente utili durante il periodo di permanenza presso le strutture di accoglienza in Toscana. E’ la proposta di Rudi Russo, consigliere regionale del Partito Democratico e candidato al secondo mandato. L’idea arriva al termine di un incontro avuto questa mattina con i responsabili del Santa Rita, che gestiscono gli spazi dell’ex scuola di Santa Caterina e anche quelli di Montemurlo e Sofignano. “Serve intervenire con una semplificazione in materia – spiega Russo – Oggi troppo spesso l’idea di impiegare queste persone in lavori socialmente utili si blocca di fronte alla burocrazia. La Regione può fare la sua parte. In Regione abbiamo scelto un modello virtuoso per l’accoglienza, in collaborazione con associazioni laiche e cattoliche, tenendo lontani i fatti di illegalità come quelli di Roma. Ora però dobbiamo intervenire per chiarire questo aspetto durante la permanenza, dando al contempo una possibilità ai richiedenti asilo di rendersi utili e sdebitarsi verso la società che per il momento li sta accogliendo. Altro capitolo da affrontare è quello della gestione dei profughi che si sono visti respingere dalla commissione preposta una qualsiasi forma di protezione, ma che subito dopo hanno presentato ricorso contro l’istanza di rigetto. Il giudice spesso impiega più di un anno per arrivare ad una sentenza e in questo periodo le varie associazioni di accoglienza sono in difficoltà. Il modello toscano in materia è stato finora virtuoso e per questo deve trovare soluzione: occorre snellire, sburocratizzare e accorciare i tempi delle procedure”.
Il sopralluogo di Russo all’ex scuola di Santa Caterina ha messo in luce molti aspetti positivi derivanti dall’impegno delle varie fondazioni, cooperative e associazioni in materia di accoglienza dei profughi. Solo il Santa Rita, ad esempio, dà lavoro a sei giovani, oltre a tre cuochi. “A Prato ci sono persone che si impegnano in modo virtuoso – conclude Russo – Gli scandali a livello nazionale non hanno niente a che fare con la nostra realtà pratese e toscana. Queste operatori meritano di essere ringraziatei per l’intelligenza e la dedizione con cui affrontano situazioni tanto delicate”.

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