24 Aprile 2015

Il comitato ambientale di Casale si oppone all’insediamento nella frazione delle aziende che lavorano inerti


Il comitato ambientale di Casale non ci sta e contesta la decisione dell’amministrazione, che ha scelto un terreno a Casale da destinare a sede di aziende che frantumano inerti. “Sapevamo fin dall’inizio che il sito prescelto per la frantumazione di inerti sarebbe stato quello adiacente al casello di Prato Ovest. Questo era chiaro perchè contrariamente a quanto dichiarato dall’assessore Barberis il sito non è stato scelto dai tecnici ma direttamente dai previsti utilizzatori, che potrebbero accedere direttamente al casello autostradale senza dover creare alcun tipo di infrastruttura viaria – scrive il comitato –
Il sito infatti non ha nessuna delle caratteristiche dichiarate cioè:
è direttamente adiacente ad un vero e proprio borgo abitato con abitazioni di nuova costruzione ad una distanza di 150 /200 metri dal luogo del previsto insediamento. Il fabbricato ubicato a sud dell’insediamento previsto è abitato da un nucleo familiare di 4 persone e si trova a meno di 100 metri.
I rifiuti inerti hanno contenuti imprecisati e sempre diversi per cui sono da considerarsi rifiuti pericolosi a tutti gli effetti. Ne consegue che il trattamento di tali rifiuti deve essere effettuato in zone molto lontane dai centri abitati e utilizzando speciali misure mitigatrici dell’impatto sull’ambiente circostante.
E’ una zona ad alto rischio idraulico. Il rialzamento previsto causerà un aggravamento della già critica situazione di Via dei Trebbi che è già oggetto di allagamenti in occasione di semplici acquazzoni.
L’insediamento delle lavorazioni degli inerti con l’impiego di calce causerà un ulteriore inquinamento della falda acquifera che in quell’area è particolarmente superficiale, a 65 centimetri.
Malgrado le dichiarazioni preelettorali si va ancora a consumare suolo agricolo quando abbiamo disponibile un’ampia zona industriale già attrezzata e pagata con i nostri soldi.
Queste sono solo alcune delle principali considerazioni che i cosiddetti “tecnici” avrebbero dovuto prendere in esame, mentre quella principale è stata che le grandi aree idonee a disposizione nel Macrolotto sarebbero state troppo costose per i previsti utilizzatori.
Naturalmente il comitato ambientale di Casale con tutti i cittadini che vivono nei pressi del casello e nelle zone limitrofe, si opporranno con tutti i mezzi a questa decisione, fino ad impugnare gli atti di pianificazione urbanistica destinati a produrre effetti negativi sull’ambiente e sulla salute e la qualità della vita dei residenti della zona a Sud Ovest del Comune di Prato” conclude il comitato.

 

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