23 Aprile 2015

Il Museo della Deportazione e Resistenza si rinnova: nuovi monitor e più tecnologia per un viaggio nella memoria ancora più incisivo


Il 25 Aprile ricorrerà il 70esimo anniversario della Liberazione d’Italia. In concomitanza con questa data, il Museo della Deportazione e Resistenza di Figline di Prato potrà mostrare il suo rinnovato allestimento multimediale, con un nuovo percorso audio-video curato dalla direttrice Camilla Brunelli insieme al regista Gabriele Cecconi. Nuovi monitor, più grandi e moderni, cuffie a raggi infrarossi per muoversi liberamente per la sala, una postazione con I-Pad per scoprire nuovi contenuti, il tutto controllato dagli operatori con un sistema all’avanguardia, gestibile anche tramite un’applicazione per smartphone, che permette di fruire agevolmente delle testimonianze dei sopravvissuti allo sterminio nazifascista: deportati nei lager per confessione religiosa ma non solo, anche per etnia, ideali politici, disabili… Un orrore umano che è stata storia di tanti, troppi, che il museo intende ricordare affinché non si ripeta e affinché i meccanismi che portarono all’evento estremo siano riconosciuti prima di nuove tragedie collettive. Sono sette gli schermi, a disposizione delle numerose scolaresche e dei singoli visitatori, ognuno dei quali rappresenta una tappa del viaggio virtuale dedicato alla memoria, dal titolo “Con i miei occhi. Voci e volti dei superstiti dei campi di concentramento e di sterminio nazisti”: l’arrivo nel campo e la quarantena, il lavoro, la vita nel campo (diviso in tre parti e contenente le testimonianze sulle punizioni, le esecuzioni, la fame, ma anche la solidarietà tra deportati, le malattie, gli esperimenti, la lotta tra l’istinto di lasciarsi andare e quello di resistere), la morte e lo sterminio, la liberazione. Ogni tappa è raccontata attraverso una testimonianza diversa, fissata per sempre grazie alla tecnologia. Tra i testimoni: Nedo Fiano, Isacco Bayona, Alba Valech Capozzi, Roberto Castellani, Mario Piccioli, Marcello Martini, Max Boris, Hugo Höllenreiner. Sono disponibili sottotitoli in inglese, cinese e italiano anche per non udenti.

E’ stato possibile rinnovare l’allestimento grazie anche a un concorso finanziato dalla Presidenza del Consiglio in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione e vinto dal progetto del museo: “Resistenza e deportazione: nuovi linguaggi per le nuove generazioni”. Resta immutato l’allestimento materiale del museo, con schede che raccontano storie e fatti, oggetti appartenuti ai deportati e provenienti dai campi di sterminio, documenti, fotografie. Un viaggio della memoria ancora più incisivo, un modo per tenere in vita il lascito dei superstiti -che fortemente vollero un centro dedicato alla memoria- nonostante lo scorrere del tempo, non a caso rinnovato a pochi giorni dal 25 Aprile.

Chiara Gori

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