17 Aprile 2015

Processo Sasch, Cenni pronto a presentarsi davanti ai giudici. E rinuncia a chiedere il rito abbreviato


Roberto Cenni parlerà davanti al giudice nel processo per la bancarotta fraudolenta della Sasch e non chiederà alcun rito abbreviato. A renderlo noto è il suo avvocato, Manuele Ciappi. L’ex sindaco rilascerà dichiarazioni spontanee dopo che il pubblico ministero Lorenzo Gestri, nella prossima udienza, avrà formulato le richieste di rinvio a giudizio.
“Cenni – fa sapere l’avvocato Ciappi – ha intenzione di mettere in chiaro alcune circostanze e non ci sarà alcuna scelta di paura”.
Oggi, intanto, si è celebrata un’altra seduta dell’udienza preliminare davanti al gup Angela Fantechi, chiamata a decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di Cenni e di altri 15 indagati. Finora soltanto uno, Michele Tardi, tra i liquidatori del gruppo Sasch, ha chiesto il patteggiamento. Stamani è stato invece interrogato Annibale Viscomi, ex presidente del collegio sindacale che ha chiesto di essere sentito. Secondo l’accusa ha partecipato di fatto alle scelte degli amministratori e dei soci, ovvero le famiglie Cenni e Giovannelli, in una vicenda che ha portato ad uno dei più grandi crac registrati a Prato negli ultimi anni. La sola Sasch avrebbe accumulato debiti tra i 53 e i 92 milioni di euro.
Viscomi ha respinto le accuse, sostenendo di aver soltanto esercitato controlli trimestrali che gli competevano, senza alcun ruolo operativo nella gestione delle aziende. Se, in sostanza, gli organi amministrativi hanno commesso degli illeciti – è l’assunto di Viscomi – lo hanno fatto con artefizi tali da non permettere al collegio sindacale di venirne a conoscenza.
Tra le accuse mosse ai 16 indagati, a vario titolo, figurano la bancarotta fraudolenta impropria, ma anche la truffa aggravata alle banche. Per la Procura pratese i dirigenti dell’azienda avrebbero falsificato i bilanci per ritardare il fallimento della Sasch e delle tante società satellite, creando un danno ai creditori. Secondo l’accusa già dal 2007 i conti del gruppo sarebbero stati in rosso, ma gli amministratori avrebbero messo in piedi manovre finanziarie scorrette, gonfiando i bilanci e commettendo irregolarità contabili.

D.Z.

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ortensia
ortensia
9 anni fa

Siamo curiosi di sapere cosa ha dire!!

pisolo
pisolo
9 anni fa

E dira’ che gli è colpa de comunisti, icche vu volee che dica!