4 Maggio 2015

Dette fuoco alla casa dell’ex compagna, infermiere-stalker condannato a 12 anni di carcere FOTO


E’ stato condannato a 12 anni di reclusione Gioacchino Massimo Di Grigoli, l’ex infermiere dell’ospedale di Prato che nel 2011 fu arrestato con l’accusa di aver dato fuoco all’abitazione di via Filicaia dell’ex compagna, una 34enne albanese.

Alla condanna principale – dieci anni per tentato omicidio – si aggiunge quella per altri reati persecutori: Di Grigoli non aveva accettato la fine della relazione e, dopo l’incendio e la prima misura cautelare, era finito nuovamente ai domiciliari, perchè aveva cancellato le visite mediche prenotate dalla donna.
Di Grigoli fu individuato grazie alle indagini della squadra mobile, che sequestrò nella sua casa grandi quantitativi di polvere pirica, una lunga miccia, varie bombole di gas e del nitrato di ammonio, fertilizzante chimico usato anche per produrre esplosivi. Nel mirino dell’infermiere era finito anche l’uomo con cui la sua ex aveva iniziato a frequentarsi, il quale subì l’incendio di un’auto.
Il rogo di via Filicaia colpì invece la casa dove la donna era andata a vivere, assieme alla sorella e a due bambini: il figlio di 7 anni, avuto da una precedente relazione, e il nipotino di appena sette mesi. Tutti e quattro rischiarono di morire e riportarono gravi ustioni in varie parti del corpo. Per questo, a titolo di provvisionale, il collegio dei giudici, presieduto da Ettore Nicotra, ha condannato Di Grigoli a pagare delle somme a titolo di provvisionale: 35 mila all’ex compagna, altrettanti al figlio; 20 mila euro alla sorella e alla bimba. Di Grigoli è stato sospeso per 5 anni dalla Asl di Prato: il provvedimento disciplinare, in scadenza nel novembre 2017, potrebbe adesso tramutarsi in licenziamento, a seguito della sentenza di primo grado.

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