28 Giugno 2015

Giovane ricercatore pratese ritrova la tomba perduta di Amalia Nizzoli, pioniera dell’archeologia al femminile


Il giovane ricercatore pratese della Monash University Carlo Rindi Nuzzolo, esperto di egittologia, ha ritrovato dopo anni di indagini la tomba perduta di Amalia Sola Nizzoli, scrittrice dell’Ottocento e pioniera dell’archeologia al femminile. Quest’ultima, di origine livornese e moglie del cancelliere del consolato austriaco in Egitto Giuseppe Nizzoli, viaggiò lungamente l’Europa e fin da giovanissima visse molti anni su suolo egiziano. Da questa esperienza produsse le sue memorie sull’Egitto e specialmente sui costumi delle donne orientali e degli harem pubblicate nel 1841 a Milano che documentano la cultura, gli usi ed i costumi orientali del periodo e sono generalmente ritenute una delle prime testimonianze al femminile su tale materia. La Nizzoli fu viaggiatrice intraprendente e seppe arrivare dove altri non si erano spinti prima, imparando l’arabo penetrò negli Harem durante il suo soggiorno Egiziano, ne raccontò lo sfarzo e contribuì a sfatarne miti e leggende. L’esperienza egiziana della Nizzoli è ulteriormente arricchita dalla direzione di uno scavo che la scrittrice ebbe occasione di condurre a Saqqara. Il marito Giuseppe Nizzoli fu infatti responsabile della vendita di ricche collezioni di antichità egizie che formarono, negli anni a venire, i nuclei di importanti musei archeologici in Italia e all’estero, fra i quali il Museo Egizio di Firenze, il Museo Civico Archeologico di Bologna e il Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Dopo la pubblicazione delle Memorie le notizie sulla scrittrice si interrompono bruscamente e non sappiamo né cosa le sia accaduto né quando e dove sia deceduta. Molti sono gli autori e le opere che a lungo si sono interrogati sulla fine della scrittrice senza essere giunti a risolvere il mistero.
I due ricercatori Carlo Rindi Nuzzolo e Irene Guidotti, dopo anni di indagini, sono riusciti – ripercorrendo gli spostamenti di Amalia Nizzoli lungo Europa e attraverso un’approfondita ricerca di archivio – a ricostruire non solo i suoi ultimi anni di vita, ma soprattutto a ritrovare manoscritti inediti e prima d’ora sconosciuti che li hanno portati a scoprire la tomba della scrittrice, che si credeva oramai perduta da più di 150 anni.

I risultati dello studio compiuto da Rindi Nuzzolo e Guidotti verranno pubblicati a breve nel volume “Amalia Nizzoli e la sua tomba perduta. Storia di un ritrovamento e degli ultimi anni di vita dell’autrice di Memorie sull’Egitto”.

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Elio Nizzoli
Elio Nizzoli
8 anni fa

Complimenti al Dr. Carlo Rindi ed alla Dott.ssa Irene Guidotti per il prezioso ritrovamento della tomba di AMALIA NIZZOLI.
Elio Nizzoli

Roby_mustacchi
Roby_mustacchi
8 anni fa

non conoscevo questa archeologa italiana ma sembra davvero particolare quasi moderna direi. interessante notizia e bravi questi ricercatori!

chiaretta75
chiaretta75
8 anni fa

Bello bello bello. Scoperta degna di nota che mischia avventura, studio e dedizione! Onore a Prato!

Segio Malotra
Segio Malotra
8 anni fa

Interessante notizia, ma mi dà da pensare.. I giovani capaci se ne vanno all’estero e noi arruoliamo direttori stranieri per dirigere (e risollevare/salvare) i nostri bei musei. Quando potremo offrire in patria quello che gli studiosi e ricercatori italiani capaci meritano? Purtroppo da noi lo studio e la dedizione come dici tu chiaretta75 non basta e in questo caso non mi sento di rallegrarmi né per Prato né per l’Italia, ma solo col giovane dell’articolo per la sua scoperta.

chiaretta75
chiaretta75
8 anni fa

Caro Sergio Malotra, capisco il tuo malessere ma non credi che notizie del genere possano dare speranza anche a quei giovani che sono dovuti uscire dai nostri confini per trovare qualcosa di meglio? Sono d’accordo sul dare importanza maggiore alla cultura ma credo che piccole grandi scoperte tipo questa possono solo fare bene! Ben vengano altre del genere e che siano diffuse!