27 Giugno 2015

“Il nostro Lungobisenzio al vaglio dell’esame di maturità”. La storia di quattro studenti del Gramsci Keynes


Con un progetto di riqualificazione del Lungobisenzio sperano di strappare buoni voti all’esame di maturità. Evidentemente qualcuno che crede ancora nel Prato in città c’è. Di sicuro ci credono, e molto, Simone Magazzini, Leonardo Cavaliere, Federico Naccarato e Federico Mauro, maturandi della 5° Ct del Gramsci-Keynes, che stanno cercando proprio in questi giorni di superare l’esame di maturità con una loro personalissima visione dello stadio di via Firenze, sotto la supervisione del professor Angelo Colucci, colui che per primo ha acceso la scintilla nelle fantasie dei quattro ragazzi, dando loro l’input dal quale è nato il progetto. “Siamo tutti appassionati di calcio e ci interessiamo alle sorti della prima squadra biancazzurra – commenta Simone Magazzini, che gioca nella formazione juniores del CF 2001 ed è già stato spesso aggregato alla prima squadra –  Speriamo di portarci fortuna a vicenda. Noi per l’esame di maturità, loro per la prossima stagione”. Il Lungobisenzio visto dagli occhi di questi 4 adolescenti è un impianto polivalente, con tribune attaccate al campo sportivo senza recinzioni, sul modello degli stadi inglesi. Uno stadio da 5500 posti totali, con parcheggio da 200 stalli al posto dell’attuale campo di allenamento, un negozio di souvenir e una serie di bar e punti ristoro per i tifosi. “Non abbiamo fatto in tempo a calcolare i costi, quindi sarà difficile vederlo realizzato, perché è probabile che la cifra totale sia anche considerevole. Sarebbe una grandissima soddisfazione, ma non abbiamo pretese in tal senso – aggiunge Federico Mauro, che fa parte della rosa dei Bulls Calcio a 5 – Il progetto è comunque pubblico e rimarrà esposto a scuola. Se qualcuno volesse pensarci o se alla fine contribuisse a dare una nuova sistemazione al Prato saremmo chiaramente contenti”. Anche le soluzioni tecniche scelte per il manto erboso sono decisamente all’avanguardia: si tratterebbe di un misto fra erba sintetica e erba naturale, che consentirebbe, fra le altre cose, di abbassare notevolmente i costi di gestione e manutenzione. I ragazzi, però, hanno pensato anche ai benefici da apportare a tutta la città studiando una soluzione che permetta di non chiudere via Firenze durante le partite del Prato: “Abbiamo realizzato una seconda entrata, lato ferrovia, per i tifosi ospiti. Non ne potevamo più neanche noi delle cancellate. Io abito in zona e ogni volta è una complicazione notevole – aggiunge Leonardo Cavaliere, l’unico ad aver già concluso il suo esame – i tifosi della squadra avversaria, in questo modo, arriverebbero allo stadio direttamente dalla stazione, attraverso un apposito percorso pedonale. I locali, invece, continuerebbero ad entrare da via Firenze”. Un progetto che, spesa non calcolata a parte, è comunque costato mesi di lavoro a fatica ai quattro maturandi:  “Al plastico abbiamo lavorato con continuità a partire dallo scorso novembre. Non è stato semplice – conclude Federico Naccarato – Io poi sono tifoso del Prato ma vivo a Poggio a Caiano. I miei amici tifano Pistoiese e non hanno perso l’occasione per prendermi in giro. Speriamo di metterli a tacere sul campo nel prossimo campionato”.

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