11 Giugno 2015

Montepiano, i pronipoti di Morganti “il Fusaio” tornano alle origini nel nome dell’arte FOTO


Si inaugura sabato 13 giugno alle 17.30 allo Chalet del Villeggiante di Montepiano la mostra “I Morganti del Fusaio – Ritorno alle origini”. Maurizio, Lenio, Renzo, Emiliano, Lisa, Giacomo ed il compianto Roberto, tutti pronipoti del Morganti del Fusaio di Vernio, dalla Maremma fanno ritorno a Montepiano insieme ai loro lavori artistici. Si tratta di un omaggio al loro antenato Francesco di Vernio, ai tanti Morganti loro antichi fratelli e alla terra che dette origine al seme della loro famiglia.

Stamani a palazzo Buonamici l’assessore alla Cultura Maria Lucarini e Lenio Morganti hanno presentato l’evento, realizzato con la collaborazione della Pro Loco di Montepiano, raccontando l’affascinante storia dei Morganti del Fusaio.
“C’è molta curiosità a Vernio e a Montepiano per questa famiglia di artisti, anche perché il paese dell’alta valle del Bisenzio è sempre stata fonte di ispirazione, basta citare Saetti – ha detto l’assessore Lucarini – E’ un evento che abbiamo sposato subito quando, tutti insieme, sono venuti a proporcelo”.

“La mostra che presentiamo ha già toccato diversi luoghi in Toscana, da Castagneto a Pietrasanta, abbiamo voluto concludere con una sorta di festa del ritorno a casa, vedere Montepiano è stata davvero un’emozione”, ha aggiunto Lenio. All’inaugurazione sono state invitate tutte le famiglie Morganti di Vernio e Montepiano con una lettera inviata dal gruppo di artisti. In mostra ci saranno sculture e opere in marmo, dipinti per lo più in acrilico e fotografie, frutto della passione di cinque Morganti. Il sesto, il musicista Maurizio, aprirà con una performance il pomeriggio di sabato ed è anche l’autore delle musiche d’ambiente che corredano la visita alla mostra.

La storia dei Morganti del Fusaio
Quella dei Morganti del Fusaio è una storia che sembra una favola e che inizia, magari con il classico “C’era una volta…”, in un tempo lontanissimo, verso la fine del ‘600, quando Vernio non era territorio toscano e nemmeno italiano, ma un feudo dei Conti Bardi. A Montepiano, la maggior parte della popolazione era composta da famiglie di boscaioli e di pastori. In una di queste viveva un giovane, il cui nome era Francesco Morganti. La vita non era facile, né per lui né per tutti gli altri pastori: erano costretti a spostarsi continuamente dalla montagna verso le sottostanti pianure, fino alla lontana Maremma e viceversa in una continua transumanza per condurre il proprio gregge alla ricerca di erba sempre fresca, inseguendo il ritmo stagionale. Francesco per raggranellare qualche soldo vendeva fusi da lana e altri piccoli oggetti artigianali intagliati nel legno ricavato dai rami degli alberi che incontrava nei suoi spostamenti. Per attirare l’attenzione gridava: “Donne è arrivato il fusaio”. Poi si innamorò di una giovane della Maremma per la quale decise di abbandonare la vita errabonda e di stabilirsi nelle vicinanze di Bolgheri. Nessuno lì conosceva il suo vero nome e per tutti era e rimase Il Fusaio. Dunque tutti i suoi discendenti furono conosciuti come Fusai.
Ed ecco la favola. Dopo secoli alcuni suoi pronipoti hanno sorprendentemente scoperto di essere accomunati dalla stessa passione per l’arte, forse avuta in eredità dai padri e passata inespressa, di generazione in generazione, ad iniziare, chissà, già dal primo Fusaio. E quindi, tutti insieme, hanno deciso di allestire una mostra che sabato arriva a Montepiano per tornare con il loro percorso artistico dove anche la loro famiglia ha avuto origine.
La mostra è a ingresso libero e resterà aperta dal 13 al 28 giugno nel salone dello Chalet del Villeggiante, in via della Badia 46. L’inaugurazione, prevista per sabato 13 giugno alle 17.30, inizierà con una performance musicale di Maurizio Morganti.

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