“Nel mese di giugno i cittadini sono chiamati ad assolvere a pesanti oneri economici derivanti dal pagamento di tasse ed imposte varie; non è certo sfuggito a nessuno che negli ultimi anni, oltre alla incomprensibilità dei nomi (tari, trise, tasi, imu ecc.) l’entità delle aliquote è lievitata a dismisura, come lievitate sono le rendite catastali di riferimento per il calcolo.
In particolare i proprietari di immobili (in verità ed in misura minore ora anche gli inquilini) si trovano a fronteggiare un’imposizione fiscale abnorme, che niente ha a che vedere né con gli importi corrisposti per la vecchia Ici né con le finalità di creare un meccanismo di specifica tassazione comunale in corrispettivo dei servizi erogati da questo ente; certo è che in realtà siamo di fronte ad una esosa vera e propria patrimoniale, tanto più odiosa, in quanto colpisce indiscriminatamente prime case (in molti casi frutto di anni di duro lavoro e magari gravate anche da mutuo) e beni strumentali all’esercizio di attività economiche ed imprenditoriali, quali capannoni, uffici e negozi, prescindendo da ogni rapporto con la capacità contributiva del soggetto passivo.
In questo quadro di “follia fiscale” la Lega Nord di Prato chiede che i Comuni nella determinazione ed applicazione della tassa sugl’immobili adottino tutti quegli accorgimenti idonei a render almeno più equo il carico fiscale nei confronti dei cittadini.
Si potrebbe ad esempio contenere la percentuale delle aliquote, applicare tutte le detrazioni di legge e, cosa che interessa molte famiglie, tornare a considerare “prima casa” gli immobili concessi in uso gratuito ai prossimi congiunti: infatti penalizzare chi, magari con grande sacrificio, si è fatto carico di mettere a disposizione di figli o genitori un tetto, appare davvero “barbaro”; e non si dica che mancano le risorse, visto che questo Stato trova sempre i soldi quando c’è da assistere (e far lucrare gli amici) profughi o presunti tali. Prima gli Italiani.”
Patrizia Ovattoni
Commissario Comunale Lega Nord