1 Giugno 2015

Regionali, Rossi vince al primo turno. Boom della Lega Nord e astensionismo al 52%


Enrico Rossi rieletto Governatore della Toscana: con il 48,02% il presidente uscente si riconferma alla guida della nostra Regione. Il suo partito, il Pd, si attesta al 46,35%. Rispetto a cinque anni fa si registra un calo, con 1.055.751 voti raccolti nelle regionali del 2010 e i 637mila di ieri. Oltre 400mila voti in meno, con un calo di circa l’11% e un -14% se ci si riferisce ai voti della coalizione che cinque anni fa lo sosteneva (queste regionali il Pd correva assieme al Popolo Toscano-Riformisti 2020, mentre nel 2010 assieme ai democrat si presentava la Federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Sinistra ecologia e libertà).
In questo contesto, emerge il dato fondamentale dell’astensione: i voti validi nel 2010 erano stati oltre un milione e mezzo, contro circa il milione e trecentomila di ieri. Si sono recati alle urne circa il 48% dei toscani aventi diritto, mentre nel 2010 avevano votato oltre il 60%. In termini numerici, l’astensione rappresenta quest’anno, insomma, il primo partito. Al secondo posto nella graduatoria dei votati Claudio Borghi, che prende oltre il 20% dei consensi e la Lega nord che si attesta al 16%, quest’anno in coalizione con Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale (che prende quasi il 4%). Un boom per il candidato promosso da Matteo Salvini: in Toscana nel 2010 la Lega si era attestata al 6,5%, con circa 100mila voti: ieri ne ha raggiunti quasi 210mila. Alla prima esperienza regionale il Movimento 5 Stelle: Giacomo Giannarelli e i grillini toccano il 15%, un dato che possiamo definire in linea con le aspettative e con i sondaggi. Il candidato del centro destra Stefano Mugnai, sostenuto da Forza Italia e Lega Toscana-Più Toscana, supera il 9% dei voti. Soffre del crollo del partito di Silvio Berlusconi, che nel 2010 aveva superato il 27% e che ieri ha intascato poco più dell’8% dei voti, con circa 100mila schede. Sì toscana a sinistra di Tommaso Fattori raggiunge il 6%, con circa 80mila voti: considerando che le forze di sinistra – che nel 2010 erano in coalizione con Rossi – avevano sforato il 9% cinque anni fa, i numeri dimostrano un leggero calo della sinistra che a queste regionali ha deciso di discostarsi dal candidato del Partito Democratico. Chiudono l’ordine d’arrivo dei candidati Giovanni Lamioni di Passione per la Toscana con l’1,2% e Gabriele Chiurli di Democrazia diretta con poco più dello 0,2%.

A PRATO: Nella nostra città hanno votato 79.800 persone, rispetto alle 111mila del 2010. Sono quasi 32mila schede in meno rispetto alle scorse Regionali. L’astensione è più o meno in linea con il dato regionale e rafforza il “Partito del non voto” che già aveva fatto registrare un’ascesa cinque anni fa. Rossi si attesta anche nella nostra provincia al primo posto con 34.845 voti, il 43,67% del totale. Cinque anni fa aveva superato il 55%. Confrontando questi numeri con la media regionale, il Governatore riconfermato vince ma con un 5% in meno rispetto alla scelta degli elettori delle altre province. Claudio Borghi sfiora le 20mila preferenza, il 24%; la Lega a Prato registra il 17,5% e Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale il 6,25% (+2% rispetto alla Toscana). Effetto Milone, che ha raccolto circa 2500 preferenze in città.
Stefano Mugnai supera l’8% e la stessa percentuale registra Forza Italia; cinque anni fa il partito di Berlusconi a Prato aveva superato il 30%. Il Movimento 5 stelle (in leggero calo rispetto alla media toscana)  fa registrare il 14,86% raggiunto da Giannarelli e il 14,83% del suo partito. Tommaso Fattori intasca circa il 6% delle preferenze degli elettori; seguono Giovanni Lamioni con poco meno del 2% e Gabriele Chiurli con lo 0,33%.

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ortensia
ortensia
8 anni fa

Complimenti per la lega nord, ma per piacere. ………

il pratesaccio
il pratesaccio
8 anni fa

viva la lega, ovattoni e borghi.