Sos giustizia: avvocati, commercialisti e magistrati chiedono al Governo interventi straordinari contro le carenze di organico. Biancalani: “E’ il problema più grande di Prato”


Quarantadue addetti del personale amministrativo a fronte di una pianta organica – già sottostimata – di 64 persone, con la possibilità di perdere altre 4 persone nella procedura di mobilità tuttora aperta. Cinquemila cause pendenti, il doppio rispetto a Tribunali omologhi. Magistrati presenti in numero 5 volte inferiore rispetto a Firenze, a fronte di un bacino di utenza che è più piccolo soltanto di due volte e mezzo.

I numeri – riportati per l’ennesima volta stamani all’Assemblea aperta organizzata nell’aula Alessandrini e Galli del Tribunale dagli Ordini degli Avvocati e dei commercialisti – fotografano una giustizia pratese vicina al collasso ma Governo e Ministero della Giustizia paiono non essersene accorti, se è vero che il Tavolo Prato a maggio scorso ha promesso soltanto tre unità di personale (e un mese dopo non è ancora arrivato nessuno) e in quella circostanza il sottosegretario Cosimo Maria Ferri parlò di scoperture di organico in linea e anzi migliori rispetto alla media nazionale (“Forse aveva i dati di un altro Tribunale” – ha commentato oggi il sindaco Biffoni).
Eppure le promesse da Roma erano altre: il presidente del Tribunale Pisano ha ricordato che prima di Natale erano stati assicurati 8-9 cancellieri in arrivo a Prato (“sono forse finiti a Firenze?” si interroga lo stesso Pisano).

“La scopertura degli uffici giudiziari è il problema più grande che ha questa città: l’economia, la vita civile hanno bisogno di una giustizia che funziona. La politica ne deve tenere conto e invece finora le promesse non hanno avuto seguito nei fatti” ha commentato il presidente dell’Ordine dei commercialisti Paolo Biancalani, che ha rimarcato l’assenza non solo di rappresentanti del Governo, ma anche di tutti i parlamentari pratesi all’iniziativa di oggi.

Il presidente del Tribunale Nicola Pisano ha tracciato alcune proposte tecniche: scorrimento di graduatorie esistenti, procedure di mobilità, distacchi, utilizzo di personale in esubero in altri uffici ministeriali, nell’ambito delle quali far arrivare a Prato personale amministrativo e invertire il trend: “Purtroppo si è innescato un circuito vizioso: al Tribunale di Prato non si viene volentieri perchè è un posto di lavoro molto impegnativo” – ha ammesso il presidente Pisano.

Il sostituto procuratore Sangermano: “Prato eccezione criminologica: occorrono risposte immediate”
E se quest’ultimo ha formulato proposte tecniche, più ad ampio spettro è l’analisi del sostituto procuratore Antonio Sangermano: “Non mi sento di buttare addosso la croce alla politica. Il sindaco Biffoni è attento a questi problemi: in città è venuto il vicepresidente del Csm. Il presidente della Regione Rossi ha disposto l’aggregazione in Procura – in esito a un concorso – di un gran numero di ragazzi del servizio civile e l’applicazione dei funzionari dell’Asl. Il tutto è successo dopo una tragedia: i fatti di via Toscana. L’Italia è un paese in cui l’innesco della palingenesi o comunque delle novità è sempre in qualche modo la tragedia, che sia un attentato, un incendio colposo o l’omicidio colposo. È un paese che si muove quando c’è un dato che obbliga a prendere atto di una situazione irredimibile. Non aspettiamo la tragedia a muoversi: qui c’è un problema politico e c’è una classe dirigente che in gran parte viene dalla Toscana. Dobbiamo prendere atto che Prato è un’eccezione di una civilissima terra qual’è la Toscana, un’eccezione non certo per bellezza e per qualità dei servizi che devono rendere orgogliosi i pratesi, ma in termini di specificità sociologica e criminologica. Occorre che si determini nella politica la coscienza e consapevolezza di questa eccezionalità. Il punto di partenza è questo: che chi di dovere capisca che la realtà di Prato non si può affrontare nell’ordinario, cioè attraverso l’espletamento delle lentissime, burocratiche, inarrivabili procedure ordinarie, ma focalizzando la realtà specifica di questo territorio, le problematiche che ne fanno laboratorio prezioso e avamposto nazionale anche per la soluzione dei problemi, basti pensare a temi come la sicurezza sul lavoro e questioni come l”immigrazione e un’integrazione responsabile”.

Sangermano chiede che anche i vertici del Tribunale, della Procura, e degli Ordini professionali, siedano al Tavolo Prato per discutere dei problemi della giustizia pratese: “Che si faccia un Tavolo in cui il presidente dell’ordine degli Avvocati di Prato e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, il presidente del Tribunale, il procuratore della Repubblica, il Prefetto, le autorità locali e le autorità centrali a cominciare dal Ministro della Giustizia o il sottosegretario Lotti si siedano intorno a un tavolo e affrontino dati alla mano le problematiche di questo territorio recependo le proposte della base. E la base siamo noi: cittadini magistrati e cittadini avvocati. Questa è la nostra proposta. E che in relazione a questo si sviluppino dei progetti concreti con dei tempi specifici entro i quali provare – nessuno ha la bacchetta magica signor sindaco – (rivolgendosi a Biffoni, ndr) a dare delle risposte che però siano apprezzabili sul piano dell’accogliemento o del diniego innanzitutto dai cittadini. Non è una sfida, ma una proposta perchè mi rendo conto perfettamente dei problemi della politica”.

La risposta del sindaco Biffoni

“A partire da gennaio ho fatto presente al Governo la situazione del Tribunale e sensibilizzato su questo tema – la risposta del sindaco Biffoni -. Recepisco le istanze del sostituto procuratore Sangermano e del presidente del Tribunale Pisano su come allargare il ventaglio delle proposte da sottoporre a chi deve prendere le decisioni finali. Quel che è certo è che la risposta arrivata con il Tavolo Prato sul fronte della giustizia è insufficiente e il sottosegretario Ferri aveva dei dati fuori scala, forse erano quelli di un altro Tribunale: adesso glieli abbiamo comunicati in maniera precisa e su quei dati adesso si costruiscono proposte concrete”.

D.Z.

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francesco
francesco
8 anni fa

matteo sindaco, visto che la ns città viene continuamente vessata dalle istituzioni perchè non segnali il caso “Prato” agli organismi di giustizia europei. Difendi la città non solo a parole ma con fatti concreti battendo se necessario i pugni e alzando la voce. Rossi e Renzi sono cattive matrigne e non amano noi pratesi.