Aumento tariffe mense scolastiche, il Forum delle famiglie minaccia il ricorso al Tar: “Stangata sulle fasce medie”


Una stangata sulle fasce medie, per un servizio che è già per l’84% a carico delle famiglie. Così il Forum provinciale delle associazioni familiari di Prato commenta la decisione del Comune di rivedere le tariffe delle mense scolastiche, già a partire da settembre attraverso la rimodulazione delle fasce Isee (leggi l’articolo).
“Ci saranno aumenti fino al 43% del costo giornaliero del pasto” denuncia il Forum, che si dice pronto a proteste clamorose, compreso il ricorso al Tar, che può essere presentato entro l’otto settembre.
“L’uso dello strumento ISEE per la determinazione dei costi per i cittadini del servizio di mensa scolastica è illegittimo” – scrive il Forum, che cita un pronunciamento del Tar della Toscana favorevole ad un analogo ricorso presentato da un gruppo di genitori di Pistoia.
“Il nostro TAR ha infatti stabilito il principio che è legittimo da parte dei Comuni usare l’ISEE esclusivamente per regolare le prestazioni di assistenza sociale, ma questa situazione non vale per il servizio mensa nelle scuole d’infanzia e primarie a tempo pieno. Secondo il giudizio del TAR infatti, tale servizio non può essere considerato una prestazione di assistenza sociale ma costituisce un servizio pubblico teso ad agevolare la frequenza scolastica, e quindi deve essere regolato in qualche altro modo da parte del Comune che lo fornisce”.

Ecco gli aumenti del costo del singolo pasto consumato (che si somma alla quota fissa mensile di servizio):
da 3,05€ a 3,25€ per la fascia ISEE da € 24000 a 26000 (+6.5%, +36€ totali su 180 pasti/anno)
da 3,05€ a 4,00€ per la fascia ISEE da € 26000 a 28000 (+28%, +171€ totali su 180 pasti/anno)
da 3,05€ a 4,25€ per la fascia ISEE da € 28000 a 30000 (+39%, +216€ totali su 180 pasti/anno)
da 3,15€ a 4,50€ per la fascia ISEE da € 30000 a 37000 (+43%, +243€ totali su 180 pasti/anno)
da 3,60€ a 4,50€ per la fascia ISEE da € 37000 in su (+25%, +162€ totali su 180 pasti/anno)

Secondo il Forum per le famiglie, gli aumenti potrebbero riguardare anche di più delle 700 stimate dal Comune, per effetto dei nuovi parametri Isee. “Il nuovo modello ISEE in vigore dal 2015, che include anche le rendite esenti da tassazione e valuta assai di più del vecchio modello la casa di abitazione – scrive il Forum – sta facendo lievitare il punteggio finale rispetto a quello degli anni scorsi anche a parità di redditi percepiti, come moltissime famiglie hanno già scoperto in questi ultimi mesi. La fascia di popolazione impattata dagli aumenti (che naturalmente raddoppiano per chi ha due figli nelle scuole a tempo pieno), difficilmente prevedibile, può arrivare anche ad una famiglia su cinque, affatto non trascurabile”.

“Possiamo presumere che alla base di queste decisioni ci sia stato il giudizio che le famiglie con ISEE maggiore di 24000€ siano molto benestanti – commenta il Forum – e chissà, forse l’intento di compensare con maggiori introiti le sofferenze di cassa dovute ai casi di morosità (non noti) o eventuali aumenti di costi”.
Il Forum pone anche la questione dell’opportunità di aumentare le tariffe nei mesi successivi agli scandali sulla qualità di pasti serviti in alcuni plessi (i casi degli insetti trovati nelle minestre servite ai bambini). Inoltre si fa notare che nel nuovo tariffario del Comune quasi ogni altro costo di servizio o prestazione non è stato toccato rispetto ai valori 2014: “nessun aumento ad esempio per le imposte sulla pubblicità, nessuno per l’utilizzo di aree pubbliche, nessuno per le attività sportive, culturali, trasporti (ma sono soppressi le tessere e gli abbonamenti “famiglia”), pochi per le pratiche di edilizia ed attività produttive. Invariate, meno male, le tariffe degli asili nido, ma infatti per questi, si legge, il Comune investe una cifra pari all’80% delle spese di gestione così come, solo per dare altri esempi dei cosiddetti “servizi a domanda individuale” copre direttamente il 53% delle spese per i servizi cimiteriali ed il 100% di quelle, pure rilevanti nel Bilancio, per mostre e spettacoli. All’opposto per le mense scolastiche l’84% dei costi sono scaricati sulle famiglie, come se la richiesta di avvalersene fosse una scelta voluttuaria per chi ha figli nella scuola pubblica (ove fra l’altro non è consentito ai bambini portare proprio cibo da casa)”.

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Pippo El Primero
Pippo El Primero
8 anni fa

Gli avete dato il voto a questi….o ciucciatevili….il male voluto non è mai troppo.