Evitato lo sfratto di una giovane madre dalle case popolari di Tavola


E’ stato evitato lo sfratto, in programma ieri, di Deborah Siminoli, la ragazza 24enne che dopo essersi lasciata con il compagno con cui aveva ottenuto l’alloggio popolare ha perso i diritti ad occupare l’immobile comunale di via del Molinaccio a Tavola. Deborah ha partecipato nel 2012 a un bando del Comune di Prato per alloggi popolari per le giovani coppie. Tra i requisiti c’era quello di essere sposati da non più di 2 anni o di sposarsi entro 12 mesi dall’assegnazione della casa. La ragazza, madre di 3 bambini piccoli e in attesa di un quarto, nel frattempo è stata lasciata dal compagno e adesso convive con un altro uomo con cui ha avuto due dei suoi figli.

In questi giorni, sono stati numerosi gli incontri per risolvere il problema: a Deborah il Comune aveva offerto una sistemazione assieme ai suoi bambini in una struttura di emergenza, senza la presenza del compagno. Del caso si è occupata anche l’associazione Left Lab, che ha sollecitato l’interessamento del Garante per l’infanzia e per l’adolescenza della Regione Toscana, e ha depositato una memoria in Comune.

“La soluzione è stata esaminata attentamente e si è quindi cercato di trovare una soluzione che conciliasse l’esigenza di Debora di non separare il nucleo familiare per non causare traumi ai bambini con la necessità, altrettanto importante, di non perdere il diritto alla partecipazione all’imminente nuovo bando per l’assegnazione delle case popolari – fa sapere Left Lab -. Ciò che infatti impedisce al Comune di cercare un alloggio alternativo per tutta la famiglia è un problema di residenza del compagno di Deborah. Se, durante il breve periodo di rinvio che è stato concesso, saranno risolti questi problemi burocratici, il Comune potrà attivarsi per reperire una sistemazione provvisoria per l’intero nucleo familiare anziché collocare solo Debora e i tre bambini in una struttura di emergenza, come all’inizio prospettato alla ragazza”.

“Siamo molto soddisfatti di questa soluzione provvisoria – spiega il portavoce di Left Lab Diego Blasi – Grazie all’accordo raggiunto con il Comune, che si è dimostrato disponibile in questa trattativa, Deborah non è stata sfrattata. Tuttavia i problemi ad oggi non sono risolti e adesso bisogna lavorare per trovare soluzioni alternative. Left Lab sta cercando di costruire una rete organizzativa capace di agire tempestivamente sul tema dell’emergenza abitativa – conclude Blasi – Prato da questo punto di vista è una realtà drammatica e noi vogliamo garantire una sponda politica e legale a chi oggi vive questa situazione”.
Left Lab fornisce un servizio di assistenza legale gratuita gestito da professionisti a cui possono accedere tutti coloro che ne hanno bisogno. Per usufruire dello sportello è necessario contattare l’associazione o recarsi alla sede, presso lo spazio AUT in via Filippino 24.

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bob
bob
8 anni fa

per gli italiani sono necessarie montagne di cartacce e spesso è necessario fare “casino” sui media per ottenere un minimo di aiuto…. per gli immigrati tutto è “apparecchiato”… boh….