16 Luglio 2015

In Toscana cresce l’export ma non a Prato, unico distretto col segno meno insieme a quello dell’oreficeria di Arezzo


Cresce l’export in Toscana, ma non a Prato, unico distretto con il segno meno insieme a quello aretino. Secondo il Monitor del servizio studi di Intesa Sanpaolo per Banca Cr Firenze nella nostra regione i distretti industriali hanno registrato un incremento del 2,1% delle esportazioni, rimanendo sopra i 3 miliardi di euro. Il dato è inferiore al +3% nazionale perché condizionato in negativo dalle esportazioni di gioielli del distretto di Arezzo verso gli Emirati Arabi Uniti (-29,2%). Se si esclude tale flusso, l’incremento dell’export è del 5%. Grazie anche al sostegno offerto dalla svalutazione dell’euro, l’export verso gli Usa ha registrato una crescita del 18,3%, portando a confermarli come primo mercato di sbocco dei distretti tradizionali toscani.

Anche i mercati europei, per Intesa Sanpaolo, dovrebbero offrire spunti di crescita maggiori rispetto al recente passato. I rialzi più vistosi sono stati messi a segno da pelletteria e calzature di Arezzo (+34,8%), cartario di Capannori (+21,9%), vini del Chianti (+25,9%), farmaceutico toscano (+20,6%), mobili di Poggibonsi e Sinalunga (+20,7), ceramica di Sesto Fiorentino (+24,1%). La pelletteria e calzature di Firenze (+4,6%) rimane il distretto leader.

Tra i risultati negativi, il distretto del tessile e abbigliamento di Prato (-0,7%) e l’oreficeria di Arezzo (-14,4%).

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