Lutto nella Chiesa pratese. Questa mattina all’età di 56 anni è scomparso don Luca Bongini, parroco di San Pietro a Mezzana. La morte è avvenuta questa mattina intorno 7, probabilmente per infarto. A trovare il corpo, disteso in bagno, è stata la sorella del sacerdote.
La sua morte, così improvvisa e inaspettata, ha colto di sorpresa l’intera parrocchia che in queste ore ha appreso la notizia. Nei giorni scorsi il sacerdote diceva di soffrire di pressione alta ma non ha mai accusato malori; proprio ieri era stato molto impegnato nelle celebrazioni e nelle attività di parrocchia senza mostrare alcun segno che potesse presagire la triste scoperta di questa mattina. Il vescovo Franco Agostinelli, che si trova fuori città, si è messo subito in viaggio per tornare a Prato. A Mezzana si è recato immediatamente il vicario generale, mons. Nedo Mannucci.
Don Luca Bongini sarà esposto da questo pomeriggio, dalle ore 16, nella chiesa di Mezzana; domani nello stesso luogo, alle 18, verrà celebrata una messa in suffragio. I funerali sono invece previsti venerdì mattina, alle ore 9:30, in cattedrale, celebrati dal vescovo Franco Agostinelli alla presenza del presbiterio diocesano.
LA VITA Originario di Roccastrada in provincia di Grosseto, don Luca Bongini nasce il 25 ottobre 1958. Entra in seminario il 27 settembre 1978; diacono il 18 aprile 1982 e ordinato sacerdote il 26 marzo 1983. Da quel momento inizia il suo impegno pastorale: il 3 aprile 1983 è vice parroco a San Paolo e dal primo ottobre 1985 vice parroco alla parrocchia del Sacro Cuore. Viene nominato parroco dell’Immacolata Concezione a Galcetello il primo novembre 1987 e il 4 ottobre 1992 sarà scelto come vicario foraneo del Vicariato Prato Nord. Dal 15 aprile 2000 è stato amministratore parrocchiale delle chiese di Fabio e Faltugnano; dal primo settembre 2004 è nominato parroco di San Giuseppe, incarico che rivestirà per due anni, fino al primo settembre 2006, quando diventa parroco della chiesa di San Pietro a Mezzana e vicario foraneo di Prato est. Fino al 2013 è stato direttore dell’Ufficio per il culto divino e per alcuni anni della scuola diocesana di teologia.
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