12 Luglio 2015

Rsa Narnali, “Immagini da lager: vogliamo giustizia”: parla il parente di una vittima


“Io dico solo: pensate se ci fosse stata vostra madre, vostra zia, vostra nonna ricoverata lì dentro. Allora riuscireste a capire cosa provo. Sono immagini agghiaccianti, ricordano quelle di un lager nella seconda guerra mondiale, persone inermi maltrattare e umiliate. Una barbarie inaudita. Io chiedo che queste persone paghino e che sia una punizione esemplare”. Non contiene la rabbia Alessandro Montagna, parente di una delle vittime dei maltrattamenti nella RSA di Narnali (LEGGI), che abita fuori Prato e che è stato avvisato della notizia soltanto attraverso i tg. “Nessuno che si sia preoccupato di avvisare noi parenti – dice, lui che ha ricoverata una zia con sindrome di Down e principio di Alzheimer – da tempo ci eravamo accorti che qualcosa non andava: la zia aveva crisi improvvise di pianto, era come bloccata dalla paura. Avevamo richiesto una perizia psichiatrica”. Fino poi alla scoperta della brutale verità. “Vogliamo che vengano puniti i responsabili – prosegue quasi senza riprendere fiato Alessandro, che è già printo a muoversi per vie legali – vogliamo che perdano il posto di lavoro. Come è possibile che uno di questi fosse ancora in servizio dopo aver commesso atti di questo tipo già in passato? Vogliamo le teste su un piatto d’argento. Ci muoveremo con i legali. Deve essere una punizione esemplare, anche per chi ha rovinato l’immagine della ASL. E poi ci dicono che la sanità toscana è una eccellenza”.

Ecco l’intervento completo

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uomolota
uomolota
8 anni fa

non saprei cosa avrei fatto.dipenda da ciò che avevo da perdere…

Luce
Luce
8 anni fa

Che malvagità tutti a casa questi operatori non devono più avvicinarsi alla sanità. Adesso vedremo se verranno puniti o se insabbieranno tutto