6 Agosto 2015

Primi inquilini per l’ex Creaf: arrivano i ricercatori del Pin. 3 milioni di ricavi per i laboratori dell’università pratese


I laboratori del Pin di Prato toccano quota 3 milioni di ricavi stimati per il 2015 e si allargano all’ex Creaf: numeri alla mano, i 26 centri di ricerca dell’università di Prato possono dirsi soddisfatti del trend economico emerso dal conto economico semestrale esaminato dal Cda della società. 500mila euro di utili, che verranno reinvestiti nella didattica dei corsi universitari, 100 contratti tra giovani laureati e ricercatori esperti per 78 aziende servite: anche per questo, vista la fine della ristrutturazione del Parco scientifico e tecnologico in via Galcianese, il presidente del Pin Maurizio Fioravanti ha fatto sapere che potrebbe essere raggiunto l’accordo con la società Creaf per l’occupazione di 1640 metri quadrati della struttura, in cui verrà costruita una galleria del vento e verranno trasferiti quattro laboratori di ingegneria ambientale e industriale, per un totale di oltre trenta professionisti che lavoreranno nelle nuove stanze della Parco, appena saranno pronte, intorno a marzo 2016.
Una decisione, quella di allargarsi andando ad affittare le sale dell’ex Creaf, dettata proprio dal successo del lavoro di ricerca di quest’anno, mai così buono: in particolare, i centri si sono occupati soprattutto di implementazione dell’Ict (digitalizzazione di contenuti informativi e applicazione di sistemi di controllo e sicurezza), che copre il 25% del totale dei ricavi. Seguono le scienze sociali ed economiche e la logistica. “Questi risultati così lusinghieri – afferma Maurizio Fioravanti, Presidente del PIN – si sono resi possibili per l’intreccio di tre fattori: la competenza e l’impegno dei nostri tecnici, coordinati dal Direttore, dott. Enrico Banchelli; la vitalità, nonostante spesso si dica il contrario, del nostro sistema istituzionale e del nostro sistema produttivo, che per nostro tramite sta sempre più scegliendo la via dell’innovazione; il sostegno, che non è mai mancato, dell’Università, e con essa delle istituzioni e delle associazioni espressione della società locale, ad iniziare dal Comune, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio, dalla Provincia, fin quando è esistita nella pienezza delle sue funzioni, ed infine dalle associazioni di categoria, nei limiti delle loro possibilità”. Quasi il 50% dei progetti affidati vengono da commesse di privati; le aziende pratesi sono il 13% di queste, mentre l’area metropolitana incide per il 32% e la Regione per il 25%. Non mancano anche aziende extra territoriali che scelgono Prato come polo per le loro ricerche. Nonostante, quindi, i laboratori si reggano per il 70% su lavori di sviluppo di aziende toscane, le realtà pratesi che si rivolgono ai centri del Pin sono poche. “Prato può vantare la presenza di laboratori di ricerca all’avanguardia, che sono un’eccellenza e il fiore all’occhiello della nostra città – ha dichiarato l’assessore all’Università e alla Ricerca Daniela Toccafondi – la presenza di questi importanti laboratori è molto conosciuta dalle imprese nazionali, ma poco a livello locale. Il Pin e i suoi laboratori sono un’eccellenza che tutti devono conoscere e di cui Prato deve andare fiera, perché le aziende che vogliono mettersi in luce nello scenario globale devono essere innovative, e l’innovazione parte proprio dalla ricerca”.

Subscribe
Notificami
guest
1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Aberto
Aberto
8 anni fa

Mi piacerebbe sapere cosa ha da vantarsi la provincia. 23 milioni dico 23 milioni di euro”sperperati” ai danni dei cittadini della provincia pratese succubi di tutte le gabelle emesse dalla provincia per far fronte ad una mera speculazione immobiliare …..e basta!!!!!! Dovete solo vergognarvi per questa cattedrale nel deserto.