28 Agosto 2015

Profondo rosso per la BpVi: oltre un miliardo di perdite con la semestrale. Aumento di capitale richiesto per 1,5 miliardi


Una semestrale che si chiude con oltre un miliardo di euro di perdite. E un aumento di capitale fino a 1,5 miliardi di euro da sottoporre all’assemblea dei soci straordinaria. Sono gli atti approvati oggi dal consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza. I dati al 30 giugno 2015 sono dunque peggiori di quelli dello scorso anno (- 750 milioni) e anche delle previsioni avanzate dagli analisti. Per l’esattezza il rosso al 30 giugno scorso è pari un miliardo e 53 milioni di euro. Una cifra che la Banca motiva con un deciso incremento dei livelli di copertura: le rettifiche di valore su crediti sono pari a 703 milioni e gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, richiesti a seguito della recente ispezione della Banca centrale europea, ammontano a 380,1 milioni.

Il rafforzamento patrimoniale è dunque affidato ad un nuovo aumento di capitale per un importo previsto dal nuovo management della Banca fino a 1,5 miliardi di euro entro la primavera del prossimo anno. La Banca cederà inoltre la propria partecipazione nell’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. Si tratta di un aumento di capitale per cifre ancora più alte rispetto a quelle precedenti: nel 2013 fu chiesto a soci e clienti di acquistare quote per 1,2 miliardi, salvo poi procedere la scorsa primavera ad una svalutazione delle azioni pari al 23%.
Una decisione che ha generato forti contestazioni al presidente Zonin nel corso dell’ultima assemblea dei soci, cause legali da parte dei risparmiatori e perfino un esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza da parte di alcuni senatori del Movimento 5 Stelle.

I vertici dell’istituto di credito vicentino annunciano che è in fase di ultimazione il piano industriale per il quinquennio 2015-2020, che sarà presentato a settembre. “Un piano che viene definito “di rilancio quale banca del territorio nelle proprie aree core” e che delinea “una banca semplice e snella”, focalizzata sul business tradizionale di banca commerciale. Secondo quanto comunicato nei mesi scorsi ai sindacati si andrà verso l’esubero di 180 dipendenti e il taglio di 150 filiali a livello nazionale, di cui 4 nella provincia di Prato.

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Martino
Martino
8 anni fa

Qui bisogna preoccuparsi. Le azioni varranno niente. Ma dove gli hanno persi questi miliardi? A Prato non credo. Bisogna mobilitarsi

valentino
valentino
8 anni fa

Speriamo falliscano