17 Agosto 2015

Un migliaio per il cocomero in piazza dell’Immaginario: una festa italo-cinese nel cuore del Macrolotto Zero foto


Una vera e propria festa, una iniziativa partita dal basso che ha raccolto un grande consenso tra gli abitanti del Macrolotto zero. E così erano diverse centinaia, ieri sera, per la prima edizione della Festa del cocomero, in piazza dell’Immaginario, nel cuore di Chinatown. Un evento organizzato in pochissimo tempo, promosso prima di tutto dall’iniziativa di commercianti e residenti della zona, sia italiani che cinesi. Uno staff con gli occhi a mandorla ha affettato ieri almeno 150 grandi cocomeri, tutti acquistati alla Pam accanto alla piazza e offerti dagli organizzatori. La Festa ha avuto momenti di karaoke ed è stata “colorata” da palloncini gonfiabili.
Un’idea semplice, che in sostanza ha riproposto quanto, ormai da anni, accade per Ferragosto in centro città: ma stavolta a fare da cornice al taglio del cocomero non era una delle piazze del centro storico ma uno spazio nuovo, tutto da immaginare e costruire, in via Umberto Giordano all’angolo con via Pistoiese – davanti alla Pam: una “piazza dell’Immaginario”, appunto, un progetto di recupero portato avanti dall’associazione Dryphoto arte contemporanea insieme con l’associazione culturale [chì-na]. Ed entrambi, ieri, erano coinvolti in prima fila nell’organizzazione della Festa.
Dal 2014 nel Macrolotto Zero, il progetto Piazza dell’Immaginario prevede insieme alla collocazione di opere d’arte e arredi urbani anche l’attivazione di buone pratiche e l’inclusione di associazioni, esercenti e cittadini che hanno a cuore lo sviluppo del quartiere. Lo spazio di via Umberto Giordano è una acquisizione di quest’anno, inaugurato nel giugno 2015, arredato con la collaborazione dell’associazione [chì-na] e subito diventato un punto di riferimento per i bambini della zona. Uno spazio che vuol essere di tutti: e ieri, senz’altro, è stato un luogo di ritrovo, di condivisione e, appunto, di festa.
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ortensia
ortensia
8 anni fa

Redazione finalmente un buon articolo su una manifestazione che accomuna, come si vede dalle foto, due etnie.
Ben descritto, solo due sbavature: ci ostiniamo a chiamare una zona di Prato col toponimo Chinatown, e gli amici cinesi: occhi a mandorla. Loro non ci chiamano occhi tondi!

Gimax
Gimax
8 anni fa

Pensa te a come ci siamo ridotti!

iena71
iena71
8 anni fa

quando si tratta di mangiare gratis i cinesi fanno comunella con gli italiani ma quando c’è da pagare le tasse fanno comunella tra di loro e basta.