9 Settembre 2015

Parrocchie e privati pronti ad accogliere rifugiati: ecco il progetto della Caritas


Dopo l’appello di Papa Francesco, alcune parrocchie e diversi privati sono pronti a mettere a disposizione le proprie stanze: a Prato – dove la diocesi è in prima linea ormai da anni nell’accoglienza ai profughi – non cade nel vuoto l’esortazione del pontefice ad accogliere una famiglia di rifugiati, e sarà la Caritas diocesana a gestire l’accoglienza in canoniche o comunque in strutture private del nostro territorio. Lo farà con il progetto nazionale “Un rifugiato a casa mia”, che punta – con il supporto economico di Caritas italiana – a dare un futuro a chi ha vissuto l’incubo della guerra e della persecuzione. “Si tratta di dare un alloggio – spiega la direttrice di Caritas diocesana Idalia Venco – a quei profughi che hanno già fatto il colloquio e ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari o asilo politico, oltre ad aver seguito un percorso di inclusione linguistica”. In questo modo ci sarà la possibilità di alleggerire il circuito Sprar e dare la possibilità a nuovi rifugiati di avere una prima accoglienza, mentre chi è già da diversi mesi in Italia e riesce a ottenere il permesso di soggiorno può risolvere il problema di trovare un alloggio.
Dopo aver ascoltato le parole del Papa, subito il vescovo Agostinelli si è messo in moto per dare concretezza – attraverso la Caritas – a questa sua volontà. Tra chi si è detto disponibile a dare un tetto a chi soffre c’è, ad esempio, la parrocchia di Maliseti, con il parroco mons. Santino Brunetti che già in estate aveva accolto richiedenti asilo ed è pronto a offrire alloggio a due persone. Assieme a lui anche don Mauro Rabatti di Santa Lucia, che, con l’aiuto di un parrocchiano, vuole dar seguito all’appello di Papa Francesco. “Proprio il mattino dopo aver ascoltato le parole del Santo Padre – racconta don Mauro – mi ha chiamato un parrocchiano e mi ha chiesto che cosa avevo intenzione di fare. Mi ha dato la sua piena disponibilità e per questo stiamo approntando un percorso e ci stiamo organizzando”.

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uomolota
uomolota
8 anni fa

accoglierli vuol dire mantenerli a vita?

enrico
enrico
8 anni fa

conoscendo da anni don santino brunetti non avevo nessun dubbio sul fatto che sarebbe intervenuto in maniera concreta verso i profughi visto che da anni ha ospitato giovani albanesi e romeni senza dimora.