E’ partito all’alba il blitz per il contrasto dell’illegalità economica operato dalla guardia di finanza su input della Procura. L’indagine riguarda l’uso di prestanome nelle aziende cinesi. Oltre 100 i finanzieri impegnati, che si sono avvalsi anche dell’uso di un elicottero e di 25 tecnici del dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro dell’Asl.
49 i decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica di Prato nei confronti di 25 imprese individuali e delle abitazioni dei relativi titolari di etnia cinese.
L’operazione ha permesso di individuare una decina di titolari fantasma di imprese individuali, che si avvalevano di prestanome per aggirare le responsabilità civili, penali e fiscali. Nel corso delle perquisizioni nelle aziende sono stati scoperti lavoratori clandestini, in nero e abusi vari. Carenze igieniche, violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, ma anche evasione fiscale, sono alcuni dei reati dei quali dovranno rispondere i titolari reali scoperti. Tra i casi si segnala anche un evasore totale che conduceva una ditta fantasma. E’ proprio grazie al lavoro dei tecnici dell’Asl che sono state individuate le ditte con titolari fantasma che sono state oggetto del blitz.
“Si tratta di una pratica diffusa nell’imprenditoria cinese – ha detto il procuratore Nicolosi – riuscire a rintracciare i reali gestori ci permette di mettere queste persone di fronte alle responsabilità civili e penali che finora sono riusciti ad aggirare, compiendo concorrenza sleale. E’ un lavoro ancora molto lungo, ma questi fenomeni accadono perché ci sono complicità di professionisti, perché c’è corruzione e la Procura lavorerà anche per scoprire questo fronte”.
Foto di Anna Manukian
peccato, che poi finirà tutto, come al solito in una bolla di sapone dove nessuno pagherà o verrà veramente espulso, nonostante il grande spreco di personale e di mezzi (elicotteri compresi ) .
Ecco perchè un elicottero ha ronzato per almeno un’ora su san paolo,e io credevo fosse una rapina a una banca|