Il colore è il rosso, l’immagine è quella del drago: simboli di successo e di laboriosità. Lo slogan è ancora più esplicito: “Siete draghi negli affari? Allora avete bisogno di commercialisti al vostro livello”. È il messaggio del cartellone sei metri per sei che campeggia da inizio agosto in via Marini, in pieno Macrolotto Zero. Un’iniziativa dell’Ordine dei commercialisti di Prato che vuole avvicinare gli imprenditori cinesi a servirsi di professionisti per la tenuta della contabilità aziendale e a rispettare le leggi e il fisco italiano. Un processo – quello di emersione alla legalità – che può essere pieno di ostacoli.
“È il caso degli imprenditori cinesi che sono qui da parecchi anni e che hanno cercato consulenza e affidato la contabilità delle loro aziende a soggetti non abilitati” – spiega il presidente dell’Ordine Paolo Biancalani. Una scelta dettata dal minor costo, dalla maggiore accessibilità da un punto di vista dei rapporti, e magari da risposte più veloci rispetto a quelle dei professionisti, che sono tenuti a tutta una serie di adempimenti burocratici legati alle normative antiriciclaggio.
“Questo ha fatto sì che dopo un certo numero di anni molti soggetti si siano trovati da un punto di vista imprenditoriale bruciati, perchè raggiunti da avvisi di accertamento, che non sono stati impugnati da parte di chi li assisteva. Gli importi sono divenuti così definitivi e questi imprenditori sono diventati debitori nei confronti dello Stato per importi piuttosto elevati e non è stato per loro possibile intestarsi aziende. Da qui è nato il fenomeno dei prestanome, che molte imprese cinesi utilizzano”.
Tra le azioni che l’Ordine dei commercialisti sta portando avanti per sensibilizzare gli imprenditori e contribuire all’emersione alla legalità delle aziende straniere ci sono anche incontri con le autorità consolari cinesi e l’adesione al Patto per il lavoro sicuro, con l’obiettivo di mettere a disposizione competenze nell’ottica della maggiore diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro.
“Vorremmo far capire agli imprenditori stranieri che il costo della professionalità di commercialisti abilitati a risolvere problemi non è molto diverso da quello di soggetti non iscritti all’Ordine, non controllati e non autorizzati dal punto di vista legale a svolgere alcune mansioni tipiche della nostra professione – spiega Paolo Biancalani -. Questo sforzo per spingere alla legalità, che stiamo compiendo assieme alle istituzioni, credo che sia interesse non solo delle imprese cinesi, ma di tutta la comunità pratese”.
D.Z.
…e a chi si devono rivolgere, a noi pratesi ??!!
Che caduta di stile!!!! Povera
Prato anche i commercialisti che si “vendono” ai cinesi!!!!
che tristezza, ma é tutto qui !!
non abbiamo forza di fare altro !!!
Ci si attacca a tutto pur di sopravvivere visto la fine che hanno fatto le aziende italiane sopraffatte dal Drago,
La galera per chi non paga il dovuto e responsabilità penale a carico dei commercialisti disonesti. Come è possibile che un cinese con porahe dichiari meno di 10000 euro all’anno. Che schifo di paese
Porshe.