12 Ottobre 2015

Aggressioni al pronto soccorso, la CGIL: “Polizia fissa e corsi di formazione per gli operatori. E un monitoraggio da parte dell’ASL”


L’ultimo episodio è accaduto questa mattina all’alba; ad essere aggredito un vigilante della Securitas Metronotte in servizio al Santo Stefano, preso di mira da un uomo di origine marocchina, ubriaco, che lo ha colpito con un calcio al volto dopo aver inveito contro gli infermieri. L’episodio non è altro che l’ultimo di una lunga serie; a denunciare la situazione ila CGIL, che indica questo episodio come la punta di un iceberg di una serie ben più ampia. In particolare la CGIL continua a chiedere un presidio fisso di polizia (“Ma la Questura – sottolinea Lorenzo Pancini con delega alla sicurezza sui luoghi di lavoro – ci ha già detto che non c’è personale a sufficienza”), e un percorso formativo per i dipendenti. Prato, sottolinea ancora Pancini, ha un numero elevato di accessi al pronto soccorso e una qualità di utenza (tra cui l’alto numero di tossicodipendenti) che rende più alta la frequenza di aggressioni. E se l’esperienza degli operatori, spesse volte, riesce a evitare che l’aggressività verbale sfoci in in aggressione fisica, questi – ripete Pancini – non devono in nessun modo essere lasciati da soli.

Ecco le richieste del sindacato.

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