20 Ottobre 2015

Ampliamento A11, il Comitato in mezzo all’Autostrada chiede tutele ambientali: “La politica non si rassegni agli interessi economici”


Dopo il Comitato per la salute della Piana, anche il Comitato In mezzo all’autostrada prende posizione sulla relazione di Arpat relativa alle emissioni dell’inceneritore di Baciacavallo. “Abbiamo letto con interesse le posizioni di ARPAT di qualche giorno fa secondo le quali l’autostrada A11 avrebbe un impatto notevole sull’inquinamento delle zone limitrofe, nella circoscrizione Sud, anche più del depuratore di Baciacavallo – scrive il Comitato, che chiede chiede “chiarezza e trasparenza da parte di istituzioni e società nel considerare l’impatto di piani di ampliamento dell’A11, ulteriormente invasivi per la vivibilità dell’area”.
Il Comitato sottolinea che “l’unico riscontro recente è la Mappa Acustica Europea elaborata dall’ente regionale, mentre mancano ancora dati aggiornati sull’inquinamento ambientale prodotti dal traffico dell’A11.
Chiediamo quindi con forza alle istituzioni locali di farsi portavoce delle istanze dei cittadini, recependole sulla base dei bisogni del territorio, come è stato fatto in un contesto analogo da comuni – ben più piccoli – come quelli di Scandicci e di Calenzano, oltre ad insistere sulla messa a norma dell’A11 in termini ambientali e di impatto come misura prioritaria e preventiva ad ulteriori progetti”.

La realizzazione della terza corsia autostradale da Firenze a Pistoia è attualmente sottoposta alla VIA nazionale. “Finora – commenta il Comitato – le amministrazioni comunali che si sono succedute non hanno realmente sostenuto le istanze dei residenti e dei lavoratori delle zone adiacenti all’infrastruttura, mostrando ancora una volta la rassegnazione della politica agli interessi economici. Di fatto, la procedura di VIA non costituisce un atto di autorizzazione, ma dopo le valutazioni del Ministero dell’Ambiente, la parola passa a Regione e comuni in sede di Conferenza dei Servizi, per decidere su un piano esecutivo dei lavori, tuttora non reso noto da Autostrade per l’Italia. Rispetto all’assenza di barriere anti-inquinamento, poi, attendiamo fiduciosi una risposta del Ministero competente alla richiesta di parere formale sulla legittimità di una sospensiva di messa a norma dell’A11, concordata da ANAS-ASPI nel 2007, a fronte dell’avvio della fase progettuale per l’ammodernamento della Firenze-Mare avvenuto parzialmente solo nel 2011, quindi quattro anni più tardi”.
Intanto il Comitato si mobilita: venerdi prossimo ci sarà un’audizione alla commissione Ambiente del Comune di Prato, cui seguirà una cena sociale per condividere l’esito del confronto istituzionale. “Abbiamo sentito ripetere allo stesso sindaco Biffoni come l’A11 sia un’opera strategica e allora intendiamo chiedere alle istituzioni locali quali ricadute e che tipo di benefici una simile opera possa avere sul nostro territorio, date le premesse piuttosto scoraggianti di almeno un decennio nel quale l’ente gestore si è svincolato dalle proprie responsabilità ambientali e sociali con accordi secondari rispetto agli obblighi di legge. A questo proposito chiediamo certezze che l’accelerazione dell’opera non abbia niente a che fare con gli illeciti contestati dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze dello scorso fine settembre sui vertici dell’Anas Toscana”.

Tra le richieste del Comitato “un piano di compensazioni concrete e complessive di pannelli anti-inquinamento, cinture arboree circostanti, ma anche interventi sulla viabilità secondaria, in virtù delle future ricadute che le opere di cantierizzazione – con il cantiere principale ‘CB01’ previsto in corrispondenza dello svincolo di Prato Ovest”.

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