Biglietto unico per i Musei diocesani con punto vendita sotto il campanile del Duomo. La gestione affidata al Museo del Tessuto


Nuova organizzazione per i Musei Diocesani e per la visita agli affreschi di Filippo Lippi nella cattedrale di Prato. Da oggi si potrà accedere al Museo dell’Opera e in Duomo acquistando un solo biglietto nel nuovo punto vendita posto sotto il Campanile. È la principale novità contenuta in un accordo siglato tra L’Ufficio diocesano per i Beni culturali e la Fondazione Museo del Tessuto, con quest’ultima che si occuperà della gestione amministrativa e del sistema integrato di biglietteria, accoglienza e sorveglianza.

L’intesa, della durata di cinque anni prorogabile per altri tre, con inizio in via sperimentale, è la prima esperienza di fattiva collaborazione nata all’interno del sistema “Pratomusei” coordinato dal Comune di Prato, comprendente insieme a Museo del Tessuto e Musei Diocesani anche il Centro Pecci e Palazzo Pretorio. Il nuovo assetto organizzativo è stato presentato questa mattina, venerdì 23 ottobre, nel corso di una conferenza stampa convocata al Museo dell’Opera del Duomo.

“Questo accordo dimostra la voglia di collaborazione che esiste in città tra gli enti e le istituzioni culturali”, ha spiegato don Renzo Fantappiè, direttore dell’Ufficio Beni culturali della diocesi nel presentare gli obiettivi del progetto alla stampa. “Il nostro intento è quello di mettere a disposizione le competenze che il Museo del Tessuto è riuscito ad acquisire negli anni”, ha detto Francesco Marini, presidente della Fondazione Museo del Tessuto, che ha aggiunto: “Fare sinergia e avere nuove strategie significa riuscire ad attrarre più turisti, un obiettivo che porterà benefici a tutta la città”. L’accordo tra Musei Diocesani e Museo del Tessuto è stato portato avanti con l’appoggio e la supervisione del Comune di Prato, in particolare dell’assessore alla cultura Simone Mangani. “Il progetto che presentiamo – ha affermato Mangani – si inserisce all’interno della cornice di Pratomusei e secondo noi va nella direzione giusta: quella di creare forme di collaborazione funzionali allo sviluppo della proposta culturale a Prato attraverso l’unione delle risorse e delle competenze”.

 

 

Prima dell’accordo i Musei Diocesani avevano gestioni distinte per la Cattedrale, che ha una media annuale di 15mila biglietti venduti, e per il Museo dell’Opera del Duomo, che nel 2014 ha registrato un totale di 3800 presenze. Adesso una gestione integrata delle due realtà porterà inevitabilmente ad un miglioramento nella fruizione di un patrimonio artistico che comprende opere di straordinaria bellezza come il ciclo pittorico di Filippo Lippi e il capitello in bronzo di Donatello e Michelozzo.
La riorganizzazione prevede il mantenimento dei dipendenti degli enti, Museo del Tessuto e Musei Diocesani, sia interni che esterni. Questi ultimi saranno riassorbiti dalle due cooperative, Chora e Coop Culture, che insieme hanno vinto il bando di collaborazione nella gestione e si occuperanno in particolare dell’offerta didattica.

Come detto la biglietteria unica sarà aperta in un luogo centrale e suggestivo: sotto il campanile della cattedrale. Il nuovo punto vendita sarà inaugurato a fine novembre. Nuovi anche gli orari di apertura: da lunedì al sabato (escluso il martedì) dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17; la domenica dalle 14 alle 17. Prevista anche la possibilità di ulteriori aperture su richiesta. Il biglietto avrà un costo di 5 euro (ridotto 4 euro e 3 euro per le scuole).

Terminato il primo anno di sperimentazione, l’idea è quella di allargare una simile sinergia al Pretorio e al Pecci, ampliando le forme di bigliettazione integrata, la creazione di merchandising dedicato in vendita presso la nuova biglietteria e nuove forme di marketing e di promozione turistica, in accordo con il Comune di Prato. A questo proposito l’assessore Mangani ha annunciato che da gennaio 2016 il Comune assorbirà il personale che in Provincia si occupava dell’assessorato al Turismo, “li inseriremo all’interno del progetto Pratomusei – ha detto Mangani – e questo porterà nuovi benefici nella nostra capacità di offerta turistica e culturale”. Una esigenza quest’ultima quanto mai sentita e auspicata perché con la chiusura delle Apt provinciali a favore di un’unica azienda regionale, Toscana Promozione, la visibilità di Prato in campo turistico ne aveva piuttosto risentito.

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