13 Ottobre 2015

BpVi, gli analisti prevedono un crollo delle azioni a 10 euro. Ma la Fondazione potrebbe aderire all’aumento di capitale


Non c’è pace per i soci della Banca Popolare di Vicenza. Dopo il taglio del 23% del valore delle azioni varato lo scorso aprile (48 euro dai 62,5 euro precedenti), un’ulteriore mazzata arriverà con la quotazione in borsa, prevista per giugno 2016. Se lo stesso direttore generale Francesco Iorio, nelle scorse settimane aveva preannunciato un prezzo “ “significativamente piu’ basso” rispetto agli attuali 48 euro”, secondo Corriere Economia la valutazione di mercato avrebbe proporzioni ben più preoccupanti. “Esperti analisti finanziari – è scritto in un articolo a firma di Stefano Righi – concordano che sulla base dei valori di bilancio dello scorso 30 giugno, il prezzo a cui potrà venir collocato il titolo in Borsa varierà tra 8 e 10 euro”.

In un anno, dunque, si profilerebbe un crollo superiore all’80%, che prosciugherebbe i risparmi di tanti soci pratesi e avrebbe un impatto notevole sui conti della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, proprietaria di 354.766 azioni, pari allo 0,378% del capitale sociale della Banca Popolare di Vicenza.

A inizio 2015 la Fondazione aveva deliberato di vendere nel giro di tre anni la metà delle quote, ma l’ispezione della Bce a Vicenza, che ha ravvisato irregolarità nell’aumento di capitale sociale e il conseguente blocco del fondo riacquisto azioni proprie, ha congelato l’operazione che era finalizzata alla diversificazione degli investimenti e alla riduzione del rischio. Il risultato è stato il deprezzamento delle azioni: la Fondazione le aveva in portafoglio al prezzo di acquisto di 60,53 euro, e ha dovuto mettere a bilancio un segno meno di 4.446.827 euro iscrivendo la svalutazione alla voce “riserva plusvalenze”, facente parte del patrimonio netto.

Se un anno fa mirava a vendere le proprie quote in Bpvi, adesso lo scenario è completamente diverso e la Fondazione Cassa di Risparmio potrebbe anche aderire alla nuova campagna di aumento di capitale sociale da 1,5 miliardi annunciata dal direttore generale Iorio e garantita da Unicredit.
“In passato la Fondazione non ha mai aderito ad aumenti di capitale di BpVi – spiega la presidente Fabia Romagnoli – ma in un’ottica di medio periodo improntata alla difesa del patrimonio potrebbe essere adesso una strada da percorrere. Dovremo studiare le condizioni che saranno proposte, avere chiara la strategia della banca e fare un’attenta valutazione finanziaria”.

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Martino
Martino
8 anni fa

Prima dobbiamo agire per responsabilità’ civile verso amministratori