21 Ottobre 2015

Gruppo Tintoriale, manifestazione dei dipendenti: “Siamo ostaggio dell’azienda” VIDEO


Sono dipendenti ma non lavorano e – di conseguenza – non riscuotono. Prigionieri di un paradosso: è questo il destino dei 29 lavoratori del Gruppo Tintoriale. L’azienda ha cessato l’attività il 30 settembre. Da allora i dipendenti hanno trovato i cancelli chiusi. Niente lavoro, niente stipendio, ma neppure lettera di licenziamento. Perché la stranezza principale della vicenda è proprio questa. La ditta è chiusa ma i lavoratori formalmente non sono ancora licenziati. Non essendo stata aperta la procedura di mobilità i dipendenti non riscuotono l’indennità e non possono neanche trovare un altro impiego. “Siamo ostaggi dell’azienda” dicono in coro. Così, per cercare di sbloccare la situazione, stamattina si sono riuniti davanti ai cancelli della ditta per provare ad ottenere qualcosa. In tanti devono ancora riscuotere almeno tre mensilità di arretrati.
Preoccupazione per la situazione del Gruppo Tintoriale e dei suoi dipendenti è stata espressa dal sindaco Matteo Biffoni che, rispondendo ai lavoratori, si è impegnato a farsi promotore di un tavolo di confronto con le parti interessate. Biffoni ha infatti convocato i sindacati Cgil, Cisl e Uil per poter conoscere più a fondo e con chiarezza le problematiche. “Dispiace che un’altra azienda importante del nostro distretto sia in così grosse difficoltà – ha sottolineato il sindaco Biffoni -. In questa fase è importante difendere e salvaguardare i lavoratori e i loro diritti con un confronto tra tutte le parti”.

Ascolta l’intervista ad Emiliano Fregnan, uno dei 29 dipendenti coinvolti.

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