29 Ottobre 2015

Il Comune conferma l’area di frantumazione inerti a Casale: il Comitato pronto a rivolgersi alla Procura


Il Comune va avanti sull’area di frantumazione inerti nella zona adiacente al casello di Prato Ovest. La commissione consiliare ha approvato questo pomeriggio le controdeduzioni alle osservazioni dei cittadini e del Comitato di Casale sull’adozione della variante urbanistica per l’area – 200 ettari in totale, un tempo sede di un laghetto per la caccia sportiva – che da agricola diventa destinata a impianti di smaltimento. Lo ha fatto in una seduta a cui hanno partecipato anche i membri del Comitato, con tanto di mascherine e cartelli “No ai rifiuti inerti al casello Prato Ovest”. Le osservazioni – un lungo e dettagliato elenco – sono state passate al vaglio degli uffici tecnici del Comune che hanno risposto punto per punto citando norme e riferimenti legislativi. In apertura l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis ha ricordato che “si tratta ancora di una fase preliminare, a cui seguiranno altre due fasi”, tra cui una fase che prevede la partecipazione dei cittadini e dei comitati e una terza fase di presentazione del progetto, soggetta alla valutazione di impatto ambientale, il tutto sottoposto anche alla valutazione della Soprintendenza per la tutela del vincolo paesaggistico. Ma i cittadini non si arrendono, e promettono di portare la vicenda davanti alla Procura della Repubblica. “A noi ci sembra assurdo non aver preso in considerazione l’area industriale del Macrolotto dove c’è un’area apposita dove mettere questo impianto”, dicono. Anche perché, aggiungono, “la preoccupazione è che questi inerti non siano rifiuti non pericolosi, ma che arrivino lì da tutta la Toscana e chissà con quali altre sostanze sono mescolati”. Poi ci sono le preoccupazioni di carattere ambientale, come il fatto che l’Autorità di bacino abbia declassato da 4 a 2 la pericolosità idrologica dell’area – che un tempo, appunto, era un laghetto – o il fatto che sulla stessa area insistano diversi siti dove si lavorano inerti (Arcadia); bitumi, cementi e molte altre cose contrarie alla pulizia dell’aria. “Per individuare proprio quest’area – ribatte però Barberis – è stato trovato un accordo con tutti i soggetti che sono preposti alla tutela della salute pubblica e alla pianificazione del territorio, ovvero Comune Provincia e Regione. A seguito della comparazione di cinque aree, hanno individuato l’area adiacente al casello di Prato Ovest come la più idonea sotto vari parametri a svolgere quel tipo di attività”.