29 Ottobre 2015

Rapine, furti e bullismo: in manette i ragazzi del “Castello”. Il branco intimoriva anche gli insegnanti FOTO


Rapine, furti, atti di bullismo nei confronti dei coetanei e intimidazioni agli stessi professori. Con queste accuse cinque minorenni, tra i 16 e i 17 anni, sono stati sottoposti a misure cautelari – tre sono finiti in carcere, due in una comunità di recupero – e altri quattro sono indagati. Si tratta di giovani di origine nordafricana, ma nati e cresciuti a Prato, che si muovevano come una vera e propria banda, sgominata dall’indagine del nucleo investigativo dei carabinieri di Prato.
Il componenti del gruppo erano conosciuti e temuti come i “ragazzi del Castello”, perchè si ritrovavano in piazza delle Carceri; alcuni sono studenti del Marconi, ma compivano le loro aggressioni anche presso le scuole di via di Reggiana o nei pressi di altri luoghi di aggregazioni come l’Omnia Center. Il branco circondava le proprie vittime e con minaccie – anche con l’uso di un coltello, sequestrato dai militari assieme alla refurtiva – si faceva consegnare telefoni cellulari, soldi, occhiali da sole, e anche monili in oro e una bicicletta. In alcuni casi si tratta di furti con strappo, in altri di vere e proprie rapine, a volte seguite da estorsione di denaro alle vittime per vedersi riconsegnato il cellulare rubato. La banda non lesinava spintoni, calci e pugni. In tutto i carabinieri hanno documentato 11 episodi tra ottobre 2014 e aprile 2015.

L’indagine è nata dalle denunce di alcuni genitori delle vittime, che hanno rotto il muro delle intimidazioni, e si è sviluppata tramite appostamenti, immagini di videosorveglianza (nella foto un’aggressione del branco all’esterno del Cicognini) e sentendo alcuni professori. Ne è emerso un quadro ancora più grave: le intimidazioni riguardavano anche i docenti del Marconi, minacciati di stare zitti se non avessero voluto vedersi distrutti i computer e le attrezzature didattiche. A nulla sono valse sospensioni e provvedimenti disciplinari e c’è anche un episodio particolarmente grave: quello di una studentessa vittima di stalking da parte di un compagno che l’ha ricoperta di insulti, anche tramite Facebook, e l’ha intimorita al punto che la giovane al termine delle lezioni ha preferito attendere un’ora oltre l’uscita scolastica per paura di essere presa di mira dal coetaneo che l’aspettava fuori.
In un’altra circostanza, in aula, l’indagato le ha scagliato addosso una sedia e i docenti si sono limitati a consigliare alla ragazza di ignorare il suo aggressore, visto che l’anno scolastico volgeva al termine. Un’altra prova di forza degli indagati è stata la richiesta di far alzare dalla sedia tutti i compagni di classe, per dimostrare ai professori che tenevano sotto scacco tutti i loro coetanei. E tutti, per paura, si alzarono dalla loro sedia. I carabinieri, una volta avviata l’indagine hanno ricevuto la collaborazione delle autorità scolastiche, ma invitano – alla luce degli esiti dell’inchiesta – ad avere fiducia nelle istituzioni, soprattutto da parte di genitori e insegnanti quando vengono al corrente di simili episodi. C’è infatti il rischio – sottolineano i militari – di declassare alcuni comportamenti considerandoli atti di bullismo, quando in realtà si configurano dei veri e propri reati.

Dario Zona

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prosciuttotoscano
prosciuttotoscano
8 anni fa

nordafricani

bob
bob
8 anni fa

…e chissà se i genitori sono altrettanto “simpatici”….
e purtroppo tra poco tempo saranno di nuovo fuori….

uomolota
uomolota
8 anni fa

crescono bene sti ragazzi… anche questa è integrazione.

Caio
Caio
8 anni fa

Denunciare subito altri che omertà! E non me ne frega se sono nordafricani o meridionali

Pisolo
Pisolo
8 anni fa

Sarebbe interessante vedere le facce dei genitori per vedere se sono da “schiaffi”. Quando la polizia e la magistratura mettono le mani su queste situazioni le devono chiudere una volta per tutte, e non farci ritrovare tra qualche mese a tu per tu con questa feccia. E’ giusto anche consentire a questi soggetti un percorso di recupero , ma se questo non e’ fruttuoso, leviamoceli dai c………i. Per favore, non censurate lo sfogo delle persone oneste!