30 Novembre 2015

Cinque giorni di astensione per gli avvocati penalisti, Cini: “A Prato occorre informatizzare gli atti giudiziari”


Cinque giorni di astensione degli avvocati dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale da oggi fino a venerdi. La protesta è stata indetta dall’Unione delle Camere Penali italiane contro gli interventi “spezzatino” del governo in materia di giustizia, che si susseguono sotto “la pressione mediatica e di improprie spinte securitarie”. Tra le misure contestate dagli avvocati penalisti l’allungamento dei tempi di prescrizione, ritenuta foriera di “allungare la già incredibile durata dei processi”, l’estensione della partecipazione a distanza alle udienze, attraverso videoconferenza, degli imputati detenuti.
I penalisti invocano una riforma organica del processo penale che preveda prima di tutto la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati inquirenti. Tra le richieste c’è anche l’estensione della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico (gli apparecchi disponibili per l’intero territorio nazionale sono soltanto duemila).

La presentazione dell’iniziativa nazionale delle Camere Penali è avvenuta a Prato, per testimoniare lo stato di emergenza in cui si trova ad operare il Palazzo di giustizia per carenze di organico e di risorse. Una situazione che aveva già portato i penalisti pratesi a mobilitarsi e a proclamare un’altra astensione che è in programma a gennaio.
“Ritengo che Prato abbia bisogno da una parte di un maggiore afflusso e una maggiore attenzione da parte di Roma – afferma l’avvocato Mauro Cini, presidente della Camera Penale di Prato -. Dall’altra parte c’è l’esigenza di ottimizzare quelle risorse che già ci sono, per esempio incrementando l’informatizzazione degli atti giudiziari anche penali. Penso alla trasmissione delle sentenze e dei verbali in via telematica, esperienze che hanno trovato già favore e applicazione in altri Fori vicini ai nostri e che devono essere adottati anche a Prato superando risibili problematiche di carattere formalistico, in favore di una efficienza che va garantita non tanto per un interesse di classe, ma per l’interesse dei cittadini”.

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