Ciuoffo: “Siamo a un passo dall’avvio del Creaf: entro il prossimo anno la fine dei lavori”

“Siamo ad un passo dall’avvio dell’attività di questa struttura, che ha avuto un iter di realizzazione troppo lungo, del quale siamo tutti consapevoli. Riteniamo, però che sia una struttura indispensabile per innescare quel processo di innovazione del settore tessile pratese”. L’assessore regionale alle attività produttive, Stefano Ciuoffo, ha concluso così la sua risposta all’interrogazione di Giacomo Giannarelli (capogruppo M5S) sul Centro di ricerca ed alta formazione della società Creaf. L’intervento – spiega una nota della Regione – ricade su un’area di circa 11 mila metri quadri di un ex lanificio, dove realizzare laboratori, incubatori, sale prove a disposizione delle piccole e medie imprese. È previsto, inoltre, un auditorium, un bar/mensa ed altri locali per la promozione, l’animazione e la ricerca. I lavori sono stati divisi in quattro lotti, di cui due conclusi con finanziamenti Cipe.

Il terzo lotto, con finanziamenti regionali, è in fase di conclusione: mancano gli impianti fotovoltaici. I lavori per l’ultimo lotto, relativo al Centro ricerche, dovrebbero concludersi entro il 31 dicembre 2016. L’intervento nel suo complesso coinvolge investimenti per 22,5 milioni di euro, a fronte di contributi della Regione Toscana di 11,3 milioni di euro (di cui 6,6 milioni da fondi Cipe, 2,8 milioni di fondi regionali, 1,9 milioni fondi Fas). “Il progetto ha registrato ritardi nella realizzazione, a cui si è unita la difficoltà di bilancio della Provincia di Prato, che detiene l’80% delle quote societarie di Creaf – ha precisato Ciuoffo -. La crisi che ha colpito il ditretto tessile di Prato ha determinato ulteriori ‘fasi di ripensamento’ tra gli enti proprietari”. Soddisfatto della risposta si è dichiarato Giacomo Giannarelli, che pure ha rilevato: “Il punto è tutto politico. Sono dieci anni che si lavora intorno a questo polo. C’è un’incapacità di governare e di gestire i soldi pubblici del centro-sinistra. Avete sprecato i soldi dei cittadini”.